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Gugliotta: "Pensavo soltanto a riabbracciare la mia ragazza"

La fidanzata di Stefano Gugliotta mostra la fototessera del ragazzo, la sera della finale di Coppa Italia Roma-Inter e picchiato dalla polizia

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L'incubo finisce alle 19.25. Sette giorni passati in carcere. Quando le porte di Regina Coeli si aprono Stefano Gugliotta si commuove. I suoi amici sono tutti lì. «Daje Stè, daje Stè, ce l'hai fatta», gridano in coro dalla gioia. Un sorriso dal finestrino dell'auto che lo porta via, un gesto con la mano per salutare chi non lo ha mai abbandonato. Poi via come un razzo. A riabbracciare i genitori, papà Mario e mamma Raimonda, il fratello Federico e la fidanzata. Quando ha saputo che di lì a poco sarebbe stato liberato, Stefano non riusciva a crederci. Poi ha realizzato che era tutto vero, e si è lasciato andare: «Sono felice, non vedo l'ora di riabbracciare la mia fidanzata». Stefano adesso sta bene, almeno psicologicamente: «Sono sereno, il fatto di essere stato scarcerato mi fa ben sperare, credo fermamente nella giustizia». Gugliotta è uscito dal carcere assieme al senatore dell'Idv Stefano Pedica. Il parlamentare racconta che alla buona notizia il primo pensiero di Stefano è stato quello di riappropriarsi della vita di tutti i giorni: «Voglio tornare al più presto a lavorare. E dal dentista per rifarmi un dente nuovo». L'emozione di rivedere la famiglia è grande. Non pensava che il suo caso fosse diventato così importante: «Non mi aspettavo di vedere tutte quelle persone fuori dal carcere», ha detto incredulo. Il fratello di Stefano, Federico Gugliotta, più giovane di 6 anni, tira un sospiro di sollievo: «Non so chi ci ha mandato quel ragazzo che ha fatto il video. È venuto dal cielo. Se non ci fosse stato lui adesso mio fratello sarebbe ancora dentro». I familiari non hanno chiuso occhio per una settimana. A Federico trema ancora la voce: «Finalmente sento che il groppo in gola se ne sta andando. Mio fratello è stato forte. In carcere perde la testa anche chi è colpevole, figuriamoci Stefano che non ha fatto nulla». La fidanzata piange di gioia. Ieri mattina Gugliotta aveva anche pensato di iniziare uno sciopero della fame. Fortunatamente non è servito. La scarcerazione è arrivata in tempo. La madre è commossa: «Ringrazio tutti coloro che ci sono stati vicino. Mio figlio era confuso, molto provato. Gli è venuto anche un tic. Ha dovuto prendere delle gocce per dormire». E una volta a casa i Gugliotta possono finalmente brindare. «Ora andiamo a cena - dice il padre - Mio figlio ha fame».

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