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Corsini impallinato dal fuoco amico

L'assessore Corsini

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Dimissioni sì, dimissioni no. Dopo la bufera giudiziaria che ha investito l'assessore capitolino all'Urbanistica, Marco Corsini, si affila forse una battaglia ancora più insidiosa, quella politica. All'appello di alcuni esponenti del centrosinistra alla «sensibilità» dell'assessore Corsini di rimettere il mandato si aggiunge infatti la strategia degli equilibri e delle alleanze presenti e future dentro e fuori il Pdl. Un doppio binario, insomma che rischia di investire su più fronti proprio uno degli assessorati più importanti e delicati della Capitale. Così, da una parte l'opposizione gioca le sue carte con il consigliere capitolino del Pd, Athos De Luca che ribadisce «l'invito alla sensibilità di Corsini e di Storace - colpiti entrambi da vicende giudiziarie - di dimettersi, il primo da assessore e il secondo da presidente di Roma Capitale», precisando poi che «l'invito non vale per Morassut (ex assessore all'Urbanistica e ora deputato Pd, ndr) perché - spiega De Luca - lui è deputato e non ha più alcun ruolo amministrativo nella città». Dall'altra invece si è dato il via a trame più o meno segrete sul futuro rimpasto della giunta Alemanno che ha sempre visto nell'assessore Corsini uno degli anelli più deboli, se non altro perché il «tecnico» dell'urbanistica non è mai stato nell'apparato del partito. Ora, agli avvisi di garanzia si aggiunge l'ambizione su un assessorato decisivo, soprattutto alla luce della rivisitazione del nuovo piano regolatore generale. E sul tavolo per l'accordo tra l'Udc e la Polverini in Regione, ci sarebbe finito proprio l'assessorato all'Urbanistica della Capitale che potrebbe andare proprio ai centristi, da sempre attenti allo sviluppo del territorio.

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