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A rischio il processo di Rignano

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Mace ne vuole uno fisso che porti avanti questo processo: per gli altri abbiamo udienze che si aprono oggi e vengono subito rinviate a novembre. Non possiamo fare così anche per Rignano». A 15 giorni dall'apertura del dibattimento più atteso, il Tribunale di Tivoli fa i conti con le carenze di personale. L'allarme del procuratore della Repubblica, Luigi De Ficchy, non riguarda soltanto il processo che giovedì 27 si aprirà sull'ormai famoso caso dei presunti abusi sessuali all'asilo di Rignano Flaminio, ma l'intero fenomeno della pedofilia nel circondario giudiziario tiburtino, composto da 75 Comuni e oltre mezzo milione di abitanti. «È un fenomeno particolarmente presente in alcune piccole realtà, dove sono rimaste certe tradizioni e c'è un humus favorevole. C'è un incremento di situazioni che emergono pur tra le difficoltà a parlare di certe cose, perché mancano punti di riferimento: in alcuni paesi ci sono comandanti di stazione da 20 anni che, con tutta la buona fede, finiscono per non avere più modo di vedere ed intervenire», aggiunge il procuratore capo. Dal suo arrivo, nell'agosto del 2008, De Ficchy ha riorganizzato l'ufficio in quattro gruppi di lavoro per creare specializzazioni nelle competenze a seconda delle tipologie di reato ritenute più gravi e più presenti sul territorio, con i magistrati in costante coordinamento, supportati da nuovi ausili informatici. «Ma avremmo bisogno di almeno nove sostituti, come previsto dal decreto istitutivo, invece siamo arrivati a sette dopo anni, con l'accumulo di un arretrato spaventoso: 1900 procedimenti da smaltire per ogni sostituto». E così anche i fascicoli già definiti si bloccano per le carenze di personale: «Tra la chiusura delle indagini ed il controllo delle varie notifiche passano anche otto mesi, lavoro fatto che non va avanti per mancanza di personale amministrativo». Una carenza che rallenta tutto il lavoro: «Occorrerebbe il triplo del personale, invece abbiamo lo stesso organico dei Tribunali di Viterbo e Frosinone, ma con il quadruplo di lavoro in più». E così «il Tribunale penale è in grandissima difficoltà, abbiamo un collegio solo per due volte al mese, i colleghi che vanno via non vengono sostituiti subito e si stanno creando dei vuoti spaventosi. I procedimenti davanti al giudice monocratico ora vengono fissati al 2013 nelle due sezioni distaccate: è come non farli - conclude amaro De Ficchy - perché così si prescrive tutto».

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