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Disabile prigioniera del metrò

Ascensori fuori servizio in metropolitana, disabile bloccata (foto GMT)

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Due ascensori fuori servizio, chiusi perché senza collaudo, in due differenti stazioni metro, la fermata piazza Bologna e Policlinico. E nessun cartello nelle stazioni per avvisare i disabili che usano la metropolitana per spostarsi nella città a bordo delle carrozzelle elettriche. È stato questo binomio micidiale, disservizio e incuria, che ieri ha imprigionato una diversamente abile di 51 anni approdata nei sotterranei della fermata piazza Bologna dalla stazione Termini. Il Colosseo perde la malta ma non lo smalto. Ma Roma perde la faccia sui mezzi di trasporto pubblici. E non tanto per l'assenza di un servizio indispensabile per chi non ha più l'uso delle gambe. Ma per il disagio causato dalla mancanza di informazione. Perché un disservizio momentaneo si può anche perdonare. L'indolenza invece no. È questo che pensa la protagonista dell'odissea che ha dovuto subire per rincasare: Roberta Sibaud (nella foto), diversamente abile, responsabile della «Tutela delle disabilità» de La Destra e una delle socie fondatrici dell'associazione «Donne per la sicurezza». Ci telefona indignata. E ci racconta cosa le è successo ieri quando al termine di una cerimonia cui aveva partecipato ha deciso di tornarsene a casa con i mezzi pubblici, a bordo della carrozzella elettrica, che la rende libera di muoversi in autonomia. «Ieri pomeriggio ero stata ad una Comunione - racconta Sibaud - Abito in zona piazza Bologna e per tornare a casa ho aspettato alla fermata dell'autobus il 105. Ne sono passati due, entrambi senza pedana. Così l'autista Atac del secondo è sceso e con grande disponibilità umana mi ha aiutato a salire: "L'aiuto io signora sennò qui ci passa la vita" mi ha detto. A Termini ho preso la metro. Ma quando sono scesa a piazza Bologna l'amara sorpresa: l'ascensore era fuori servizio. Sono stata accolta dalla vigilanza informata dalla stazione Termini. Ho appreso che l'elevatore era bloccato da tre giorni perché mancava il collaudo. Penso che sarebbe stato giusto apporre cartelli informativi nelle stazioni romane, almeno i disabili che non sarebbero scesi a piazza Bologna. Mi è stato consigliato di risalire sulla metropolitana e di scendere alla fermata Policlinico. Ma poi c'è stato il contrordine: l'ascensore era fermo anche lì, anche in questo caso in attesa di collaudo. Dopo circa un'ora alla fine ho riparato a Castro Pretorio, dove sono arrivata con la scorta dei vigilantes, e dove mi aspettava un pulmino Atac».  

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