Rapine e sesso, la movida dei cretini
Voglio una birra e non mi va di pagarla? Semplice, me la prendo. E se il barista reagisce, lo picchio. Ho deciso di trascorrere la serata in discoteca ma non ho i soldi per pagare l'ingresso e la consumazione? Non c'è problema. Derubo un locale e il gioco è fatto. Due episodi accaduti a una trentina di chilometri di distanza giovedì scorso e sabato 17 aprile, quest'ultimo giorno di libera uscita e di sballo forzato per i giovani della «movida». Protagoniste del primo fatto, che ha avuto per teatro il quartiere San Lorenzo, un gruppo di manesche ragazze ventenni. E, del secondo, avvenuto a Nemi, sei giovinastri, tre dei quali minorenni. Tutti accomunati da un'unica parola d'ordine: il superfluo è un diritto che si conquista con la violenza. Siamo in via dei Sabelli, strada calda della «cittadella» universitaria che il fine settimana si trasforma in una luna-park all'aperto ad alta gradazione alcolica per migliaia di giovani romani. Le quattro bad girl fanno irruzione in un pub gestito da cittadini cinesi e mettono le mani su alcune birre. La proprietaria si accorge delle quattro che si allungano sulle bevande e interviene: «Dovete pagarle, altrimenti ridatemele indietro!», intima. Per tutta risposta viene investita da parolacce e quindi aggredita a calci e pugni dalle ragazze terribili, che le rompono anche una bottiglia di vetro in testa. Ma non è ancora finita. Il quartetto «rosa» si allontana e poi si ripresenza con i rinforzi, un gruppo di maschietti loro amici che non esitano a pestare il titolare del pub accorso in aiuto della moglie. Non contenti, spaccano anche un tavolo, uno sgabello, la lavagnetta del menu e infine usano come proiettile una sedia per mandare in frantumi la vetrata del locale. A questo punto la fuga. Durante la quale, però, la gang commette un errore imperdonabile: una delle teppiste perde il telefono cellulare. E sarà proprio grazie all'apparecchio ritrovato dai malconci coniugi orientali che gli agenti del commissariato San Lorenzo riusciranno a identificare le autrici della scorribanda. I due coniugi vengono medicati al pronto soccorso del policlinico Umberto I e dimessi con undici giorni di prognosi per contusioni in varie parti del corpo. Le quattro giovani vengono denunciate per rapina impropria, danneggiamento aggravato e lesioni personali, mentre gli investigatori sono al lavoro per rintracciare gli altri partecipanti al raid. Venerdì sera, invece, i carabinieri di Nemi sono andati in «trasferta» a Rocca Di Papa, Grottaferrata e Palestrina e si sono presentati nelle case di sei ragazzi. Sotto gli sguardi allibiti dei genitori hanno perquisito le abitazioni e, in una di queste, sequestrato un registratore di cassa. Il 17 aprile, infatti, sei giovani erano entrati in azione in un bar del «paese delle fragole» e, dopo aver distratto con una scusa il proprietario, si erano impossessati di un certo quantitativo di merce e della cassa, dileguandosi poi a bordo di due auto. La descrizione del branco (composto anche da tre minori fra i 15 e i 17 anni) e delle vetture ha consentito ai carabinieri di Nemi di identificare i sei e di denunciarli con l'accusa di furto aggravato in concorso fra loro. La loro giustificazione? Abbiamo fatto una «bravata» perché ci servivano i soldi per andare in discoteca. I genitori dei ragazzi, all'oscuro di tutto, hanno assicurato che provvederanno a risarcire i danni al barista derubato. E, ci auguriamo, anche a distribuire qualche ceffone.