Mio figlio pestato dagli agenti
Due ragazzi in motorino. Quello alla guida non ha il casco. Un agente in tenuta antisommossa lo ferma. Tra i due nasce una discussione. È un attimo. Il poliziotto passa dalle parole ai fatti: partono schiaffi, pugni e manganellate. Il giovane passeggero si allontana di corsa anche se ha un tutore a una gamba. Un altro agente si avvicina e prende a calci il conducente della moto. Sono le 21,40 del 5 maggio. La sera della partita Roma-Inter, che in quel momento è in corso e sarà costellata da scontri fra uomini del Reparto Mobile e tifosi fuori dallo stadio. È un video pubblicato sul sito della trasmissione «Chi l'ha visto?», immagini girate con un telefonino dagli abitanti di viale Pinturicchio, vicino all'Olimpico è consegnate alla Rai dai familiari di Stefano Gugliotta, 25 anni, incensurato. È lui a portare il ciclomotore e forse viene scambiato per un ultrà. Ma, se è così, c'è stato un grosso abbaglio. «Stefano, che tra l'altro è laziale, è uscito da casa per andare a festeggiare il compleanno del cuginetto quindicenne con alcuni amici - racconta il padre Mario, 51 anni, autista - Non era andato alla partita e non stava facendo scontri con la polizia. Il fatto è accaduto a 300 metri dalla nostra abitazione. Il fratello diciannovenne, Federico, è sopraggiunto subito dopo e ha cercato di spiegarlo agli agenti. Gli ha detto che andavano a una festa di compleanno e che non stavano facendo niente di male. Tutto inutile. Mio figlio è stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. L'ho visto ieri a Regina Coeli, aveva i punti in testa, l'arcata sopraccigliare spaccata, un dente saltato e un ematoma sulla coscia destra». «È accusato di aver partecipato agli scontri e poi di aver reagito dopo l'arresto, provocando lesioni a un funzionario di polizia - aggiunge il difensore del ragazzo, Cesare Piraino - Invece, molte persone affacciate alle finestre hanno assistito alla scena e giurano che i due giovani non avevano fatto nulla. E due inquilini hanno girato altrettanti video con il telefonino, sostenendo che Stefano è stato aggredito senza motivo. Il Gip, però, ha convalidato tutti gli arresti dei tifosi fermati quella sera e così lui rischia di restare in carcere a lungo». Un'ipotesi che spaventa il papà di Stefano: «Mi ha deto che non ce la fa più e che è innocente- dice - Io spero che esca presto. Ma, in ogni caso, andrò fino in fondo. Non è possibile che accadano certe cose. E io voglio giustizia».