Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Fannulloni stangati dal medico di base

default_image

  • a
  • a
  • a

Il certificato online è in fase di sperimentazione. E a casa nostra il documento che attesta la malattia si firma ancora sulla carta. Ma un risultato lo ha già prodotto: a Roma e nel Lazio ha fatto crollare l'assenteismo del lunedì. O meglio, i medici di famiglia, intimoriti dalle sanzioni in cui incorrono nel caso in cui il malato si scopra essere solo un furbetto, non firmano più certificati di malattia retrodatati al week-end. E spediscono i pazienti alla guardia medica o in pronto soccorso. A dircelo è Pierluigi Bartoletti, segretario regionale dei medici di famiglia della Fimmg. «Dal 3 aprile scorso tutti i certificati che venivano fatti il lunedì e che coprivano anche il sabato e la domenica sono stati tagliati drasticamene anche del 50 per cento - conferma Bartoletti - con la richiesta di andare in pronto soccorso e in guardia medica, nel caso ci si si senta male il sabato e la domenica».   Il via alla caporetto dei fannulloni è iniziata il mese scorso scorso con il decreto legislativo firmato dal ministro Brunetta che introduce il certificato di malattia online. Con tante incombenze per i nostri medici di famiglia che, per Bartoletti, «stanno sempre più diventando anche medici fiscali, a colpi di decreto». È questo il motivo per cui in poco meno di un mese e mezzo, non ci si ammala nel fine settimana? «La verità è che le sanzioni, nel caso di errori di valutazione, intimidiscono il medico che ne risponde anche perdendo la convenzione, che vorrebbe dire: restare senza lavoro» risponde Bartoletti. Ma per stanare i furbetti non basta la visita medica? «Non sempre» spiega Bartoletti con un esempio. «Oggi (ieri, ndr) un mio paziente che sabato aveva sofferto di nausea e vomito, mi ha detto di sentirsi meglio, ma di non essere pronto a tornare a lavorare lunedì. Di fronte a sintomi difficilmente diagnosticabili come questi, come si fa a scoprire l'eventuale menzogna?». E anche per questo che i medici di famiglia si sono messi sulla difensiva. «Molti colleghi di fronte a patologie banali non si assumono più la responsabilità di firmare un certificato - dice -, ciò significherà più accertamenti e visite specialistiche a conferma dei quadri clinici che noi abbiamo visto, con aggravio di spese anche per il sistema sanitario». Ma un aggravio ci sarà anche per guardia medica e pronto soccorso. Perché è lì che i medici di famiglia stanno già indirizzando i pazienti che riferiscono malesseri nel weekend. Per difendersi dai furbetti e non finire per farne le spese. «Al momento non ci sono tante altre alternative» per Bartoletti. Anche perché per un medico di base è difficile tenere il conto delle richieste di certificati o la cadenza. «Se c'è un mio assistito un po' paravento che si fa dare malattie nei ponti io che sto li a vedere se fa malattia apposta?» introduce il problema Bartoletti. «La verità è che se ci sono dei delinquenti, in questo caso il medico non è un complice ma una vittima, come invece il decreto Brunetta finisce per farci diventare». Anzi. «Non c'è peggior nemico del fannullone del medico di famiglia, perché chi non fa malattia e le ferie se le deve pagare pensa quanto è contento quando ne becca uno».

Dai blog