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Corviale in stile Garbatella

Corviale

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Il nuovo Corviale rinascerà in stile Garbatella. Un borgo tradizionale che si ispira alla scuola architettonica romana degli anni Venti. È il progetto del gruppo Salingaros realizzato dell'architetto Ettore Mazzola, professore alle università di Notre Dame e di Miami. L'assessore regionale alla Casa, Teodoro Buontempo, ha lanciato l'amo: demoliamo il Serpentone e ricostruiamo un quartiere a misura d'uomo. Per essere solo all'inizio, pare abbia funzionato. Dopo l'architetto Cristiano Rosponi, che ha rispolverato un progetto del 1997, sponsorizzato all'epoca dal consigliere regionale (oggi deputato) Fabio Rampelli, stavolta sono il collega Mazzola e il gruppo Salingaros a mettere nero su bianco la loro idea. Se Rosponi pensava a una «città giardino», Mazzola propone un «borgo collinare diviso in corti». Le case «si ispireranno al lotto numero otto della Garbatella». O per fare un altro esempio alle abitazioni di Largo Magna Grecia. Mazzola vuole essere chiaro: «Sarà quanto di più romano esiste».  La parte centrale del nuovo quartiere sarà dedicata alle abitazioni e ai negozi, tutto intorno un grande parco (nella foto al centro la bozza del progetto). Gli edifici saranno alti massimo cinque piani. I negozi si troveranno al piano terra con affaccio sulle strade. Ci saranno parcheggi privati e pubblici. Ma anche un cinema-teatro, un ufficio postale, una sede del Municipio, una chiesa e le scuole con annessi campi sportivi. Non ci saranno solo case popolari. Le abitazioni andranno da 50 a 140 metri quadri. In tutto duemila alloggi e più di 200 palazzine. Ogni corte avrà un giardino dedicato ai più piccoli con giochi e giostre. I lavori interesseranno un'area di circa 30 ettari. «All'incirca il doppio dell'attuale Serpentone», spiega Mazzola. Il gruppo Salingaros pensa alla possibilità di utilizzare il premio cubatura del 40% previsto dalla legge regionale sul Piano Casa per chi demolisce e ricostruisce in periferia. L'abbattimento del Serpentone non avverrà tutto in una volta. Come Rosponi, anche Mazzola ha pensato a una demolizione per fasi (sei in tutto). Mano a mano che si costruiscono le nuove abitazioni i residenti inizieranno a trasferirsi. «Per essere realisti ci vorranno al massimo cinque anni per vedere nascere il nuovo quartiere. Le tecniche attuali permettono di costruire con altissima velocità», prevede l'architetto dell'University of Notre Dame. Il progetto non prevede grandi cambiamenti della viabilità attuale che verrà integrata nel nuovo quartiere. Anche sul costo della demolizione Mazzola e Rosponi concordano: «Servono circa 20 milioni» (compresa la demolizione dei detriti). L'impatto visivo, per chi è abituato a convivere ogni giorno con il mostro di cemento, è assicurato. «Il cemento a vista tipico dell'architettura brutalista scomparirà - spiega Mazzola - Saranno utilizzati materiali come mattoni, pietre, calci, intonaci ed eventualmente anche il legno. Tecniche di costruzione che costano meno e garantiscono una durata maggiore. Si tratta di metodi tradizionali ed efficaci. Basta guardare agli edifici di Testaccio che in cento anni non sono mai stati restaurati». In questo modo si dovrebbe risparmiare anche sulla manutenzione visto che l'attuale casermone lungo un chilometro richiede costi molto alti. Gli svantaggi li spiega lo stesso Mazzola: «I pannelli di cemento si deteriorano, a contatto con l'acqua, infatti, si verifica la carbonatazione delle molecole che mangia i ferri all'interno». E mentre gli architetti dibattono sul modo migliore di riqualificare Corviale, la politica si divide. Destra e sinistra si trovano su due posizioni diametralmente opposte. Se Buontempo mira a riconvertire il quartiere, abbattendo l'alveare umano e dando ai residenti case più vivibili, Esterino Montino lo ritiene un intervento inutile. Il capogruppo del Pd alla Pisana è ironico: «Aspettiamo con ansia che Buontempo arrivi nel centro di Roma, magari gli verrà in mente di abbattere anche Palazzo Venezia». Al di là delle battute la posizione del centrosinistra è chiara: nessuna demolizione, lavoriamo sull'esistente. Il segretario regionale del Pd, Alessandro Mazzoli, tira fuori anche una consultazione popolare: «La gente di Corviale in un recente sondaggio si è detta in larghissima maggioranza contraria alla demolizione della struttura». Anche se la maggiore preoccupazione dei residenti proviene dalla paura di dover aspettare anni e anni prima di riavere una casa. Timore fugato dai due progetti presentati fino ad ora, quello di Rosponi sponda Rampelli e quello di Mazzola per conto del gruppo Salingaros: prima si penserà a costruire, poi a demolire. E mentre la politica litiga, un passo in avanti però è stato fatto. Due progetti sono già stati messi sul tavolo.

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