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Sesso sui tavolini e risse

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«O-o-o-h-h-h....».Cori da stadio con urlati in crescendo incitano gli spogliarelli di giovani americane (e non solo) completamente ubriache, che si liberano degli indumenti, e poi concludono con performance amorose, consumate davanti ai locali notturni sopra i tavolini circondati da una muraglia umana. Tra gente imbottita di alcol e droga che orina sui muri e vomita sulle macchine o si prende a bottigliate, anche per gioco. «A Trastevere ogni notte è il solito delirio, non è cambiato niente, alla faccia dei controlli» accusa Dina Nascetti, che commenta così il bilancio del Gruppo centro storico della polizia municipale, che in quattro mesi hanno elevato più di 355 multe, e chiuso 5 locali. Si è voro, la polizia municipale fa il suo lavoro. E Nascetti lo conferma. Ma «se il municipio non rincara la dose i verbali sono carta straccia, e anche quando le multe vengono pagate, infrangere le regole rende comunque». Il risultato lo vivono sulla pelle i residenti. Locali aperti oltre gli orari consentiti. Rumore assordante anche se la musica deve essere fatta solo a porte e finestre chiuse (come ha stabilito l'emendamento del delegato del sindaco per il Centro storico Dino Gasperini approvato nell'ordinanza sulle somministrazioni). E schiamazzi in strada. «Anche stanotte non abbiamo chiuso occhio fino alle cinque del mattino - racconta Nascetti -. Ti posso assicurare che l'80 per cento dei locali fanno il comodo loro». Dai fari abusivi nelle piazze storiche, all'invasione di suolo pubblico. Eppure in tanti si sono beccati la contravvenzione. «Embè? E che il Municipio ha mai tolto le pedane abusive, o i tavolini?» si chiede la presidente del comitato. E quando abbiamo alzato la voce le proteste sono state vane. «Ci hanno risposto che non hanno i magazzini dove mettere tutta questa roba. Ma non credo che per sequestrare i fari ci voglia un magazzino». E poi c'è chi ha i santi in paradiso. «E quelli non vengono mai multati». A Trastevere si vive male tutta la settimana. «Ci sono bar che fanno musica dal vivo e birrerie che si sono inventati il karaoke nei giorni morti per attirare clienti anche il lunedì e in mezzo alla settimana». E c'è la top-ten del delirio. «Vicolo del Cinque è la via a più alto tasso etilico, con il maggior numero di locali - inizia Nascetti -. A via del Moro ci sono locali piccoli e la gente sta tutta fuori. E uno irregolare è stato chiuso ma ha subito riaperto. A via Benedetta ci sono quattro birrerie in pochi metri quadri; due finte librerie a vicolo del Bologna, tanti esposti e mai chiuse; a piazza della Malva, c'è una porchetteria che apre alle sette di sera e chiude alle 6 del mattino; un bar più volte multato che fa musica a tutto volume e un locale dove si consumano amplessi sui tavolini selvaggi; piazza Trilussa sappiamo cos'è; a Santa Maria in Trastevere il peggio sta per arrivare con la bella stagione; piazza San Calisto è un'altra piaga per la frequentazione di tossicodipendenti e alcolizzati; a via della Scala c'è una concentrazione eccessiva di locali, a San Francesco a Ripa un kebabaro usa l'altoparlante per attirare clienti; via della Lungaretta è l'ingresso della movida, l'altro è piazza Trilussa Ponte Sisto e poi c'è la calata dei barbari dalle 23; a via della Renella ci sono tre locali uno addosso all'altro che creano grossi problemi». Nascetti conclude la mappa con via Politeama. «Nello slargo si concentrano 200 ragazzi davanti a due locali».

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