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Rapinata e massacrata di botte la collaboratrice di Pasquale Viespoli

Polizia

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Una donna di 47 anni, collaboratrice del sottosegretario al Lavoro senatore Pasquale Viespoli, è stata aggredita brutalmente e massacrata di botte a scopo di rapina mentre stava facendo rientro nella sua abitazione. L'episodio, sul quale indaga la polizia, è avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì al Flaminio, in piazza Gentile da Fabriano. IL FATTO - Era circa mezzanotte quando S.A., queste le iniziali delle donna, è stata prima colpita alle spalle e poi pestata a sangue da uomo, probabilmente un italiano secondo il racconto della vittima, nel tentativo di sottrarle la borsa. La donna è riuscita a impedire la rapina riuscendo a il 113 quando ormai era allo stremo. Portata in ambulanza al policlinico Umberto I, è stata ricoverata con 30 giorni di prognosi con fratture al setto nasale e contusioni varie. Della vicenda, considerato il rapporto di collaborazione professionale con il ministero del Lavoro, sono state interessate anche Squadra mobile e Digos. VIOLENZA A SFONDO POLITICO - A quanto si apprende, il racconto fornito dalla donna avrebbe fatto scartare l'ipotesi dell'aggressione a sfondo politico. La vittima avrebbe infatti detto alla polizia di aver effettuato un prelievo al bancomat prima di dirigersi verso casa. Proprio al bancomat, secondo quanto ricostruito finora, sarebbe stata notata dal malvivente e da qui seguita fino alla sua abitazione. Secondo quanto riferito dalla donna, l'aggressione si sarebbe consumata all'interno del giardino del condominio dove si trova il suo appartamento. L'uomo, dopo averla seguita fin dal bancomat, avrebbe scavalcato la recinzione per poi aggredirla alle spalle. La vittima, 47 anni, lavora dal 2008 come collaboratrice del Ministero del Lavoro come esperta delle problematiche relative agli interventi occupazionali, ai processi di formazione professionale e all'inserimento nel mercato del lavoro.  

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