Impiegati terrorizzati dai bulli rom di Muratella
Saranno pure ragazzini. Ma se ti si fanno sotto in gruppo quando sei da solo, poi vedi se non ti tremano le gambe. «È successo a un mio amico - racconta Marylin, 20 anni - Ti accerchiano con la scusa di una sigaretta, ti chiedono qualche soldo e se gli sembrano pochi sono botte». Le ragazze giovani come Marylin quando scendono alla stazione Muratella si fanno venire a prendere dai genitori. «Lavoravo a Unieuro - ricorda - e ogni sera mi aspettava qui papà». Stazione Muratella, 10 mila impiegati che usano il treno per andare e tornare a casa ogni giorno dalle tante aziende sorte in zona. Ci sono le compagnie di telefonia con tutto l'indotto, aziende automobilistiche, megastore e il ced Alitalia. Dove lavora anche Simona Libretti, 31 anni. Ma una banda di ragazzini nomadi terrorizza i pendolari «E anche i turisti - sottolinea Simona - sul treno ci sono state diverse aggressioni». «Sono quelli che scendono dal campo abusivo di via Marchetti - accusa Luciana Giorgia, 41 anni, cerista. Bivaccano alla fermata dei bus. «E siccome lo 023 passa una volta all'ora dobbiamo aspettarlo a lungo e abbiamo paura». Gli zingari fanno i vandali. «Hanno distrutto anche i distributori automatici di biglietti» dice Gianni Allevato, 50 anni, dipendente Telecom. Così il biglietto devi averlo già in tasca. «O ti tocca la multa come è successo a me» dice Vasile Zaharia, 23 anni, muratore romeno. Nei sottopassi non ci sono telecamere. «E la figlia di un mio amico ha fatto un brutto incontro, le hanno preso tutto» dice Luciano Castelli, che abita nel maxi condominio nei pressi di Alitalia. Le colonnine Sos messe fuori servizio con un cartello di manutenzione di Rfi. E la stazione è vietata ai disabili. Le entrate sono due, una su ogni lato: la principale su via della Magliana. «Ma il sottopassaggio che collega il binario uno al due per i diversamente abili resta un miraggio, perché non c'è un ascensore che permetta il collegamento» denuncia il responsabile del Comitato nazionale per i diversamente abili e sicurezza del movimento civico italiano «iostoconsilvio.it», Marco Rollero. Eppure la legge parla chiaro. «Il Parlamento europeo, nel 2007 - ricorda Rollero - ha approvato un regolamento che obbliga le imprese ferroviarie e i gestori delle stazioni a garantire agli invalidi l'accessibilità alle banchine e agli altri servizi». Pericoloso, invece, è attraversare via della Magliana. «Davanti alla stazione ci sono le strisce ma servirebbe un semaforo» dicono Fabrizio Orsini e Alessia Taglioli. E meno male che hanno tagliato il canneto. «Gli zingari - ricordano - sbucavano da lì all'improvviso».