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Un mese per rimettere i conti a posto

Il Campidoglio

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È svolta nel bilancio capitolino. È arrivato infatti, con qualche giorno di ritardo, il commissario straordinario per il Piano di rientro del debito del Comune accumulato fino al 28 aprile 2008, vale a dire dall'insediamento di Alemanno. Nominato con decreto del presidente del Consiglio, Domenico Oriani, magistrato della Corte dei Conti, subentra così al sindaco nella gestione del debito. Compito del commissario procedere alla ricognizione definitiva della massa attiva e di quella passiva del bilancio capitolino, in modo da separare il debito pregresso, che ricordiamo dovrebbe ammontare a circa 12 miliardi di euro, dal bilancio attivo. Di «svolta» parla l'assessore alle Politiche economiche, Maurizio Leo. Il decreto fissa infatti nel 15 giugno la data di presentazione della ricognizione. «Questo - commenta Leo - aprirà la strada al finanziamento strutturale del piano di rientro e dunque allo sganciamento strutturale del bilancio ordinario, condizione indispensabile per mettere a punto il Bilancio del 2010 e degli anni successivi che sarà approvato entro il 31 luglio». Critica l'opposizione con il vice presidente della commissione Bilancio, Alfredo Ferrari (Pd), che dopo aver ricordato che Oriani «sebbene lo si voglia presentare come il nuovo commissario ad acta che Roma attendeva, è il subcommissario che da due anni affianca il sindaco nella gestione commissariale. È sconcertante - continua Ferrari - apprendere che Oriani dovrà procedere alla definitiva ricognizione entro il 15 giugno. Questo significa che fino ad oggi Alemanno o non si è mai occupato del Piano di rientro, la massa passiva doveva essere già nota, oppure che in due anni ha giocato a inserire nel Piano di rientro quello che non riusciva ad amministrare. Insomma con Alemanno abbiamo perso due anni». Non tarda la replica del presidente della commissione Bilancio, Federico Guidi: «Ancora una volta non comprendiamo i lamenti della sinistra che, invece di cospargersi il capo di cenere per aver lasciato il buco di bilancio che ha causato la gestione commissariale, mette in discussione la nomina a commissario e la capacità di un tecnico esperto. La scelta di Oriani come commissario di Governo - incalza Guidi - è la scelta più opportuna, dal momento che proprio Oriani, nel ruolo di sub commissario, conosce già la situazione». La battaglia tuttavia è appena cominciata. Non resta che attendere lo scontro in Consiglio comunale quando si dovrà votare il nuovo bilancio della Capitale.

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