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Roma-Inter, lame e arresti

Un agente delle forze dell'ordine curato all'esterno dello stadio Olimpico di Roma per gli scontri dopo il match di Coppa Italia tra Inter e Roma

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{{IMG_SX}}Ancora violenza nella Capitale per una partita di calcio. Sette arresti e undici denunce: è questo il bilancio dei disordini che si sono verificati a Roma dopo la finale di Coppa Italia disputata all'Olimpico tra Inter e Roma. Al termine del match, un gruppo di circa 100 tifosi romanisti, giunti a Largo De Bosis tra lo stadio e il ponte Duca d'Aosta, si sono resi responsabili di lancio di bottiglie contro le forze dell'ordine: immediato l'intervento di polizia, carabinieri e Guardia di Finanza, che hanno disperso la maggioranza dei facinorosi. Nell'occasione sono state fermate 12 persone, delle quali 6 maggiorenni arrestati per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, e 6 minorenni denunciati per gli stessi reati. Negli scontri è rimasto ferito un Carabiniere dell'8° Reggimento «Lazio» che ha riportato lesioni giudicate guaribili in 15 giorni. UN ACCOLTELLATO A TOR DI QUINTO - Intorno alle ore 01.30, invece, i Carabinieri sono intervenuti in viale di Tor di Quinto dove poco prima un tifoso interista era stato aggredito da quattro romanisti. Nella zuffa ad avere la peggio è stato il tifoso nerazzurro, colpito alla coscia sinistra da una coltellata. Trasportato all'ospedale Santo Spirito, il giovane è stato dimesso con una prognosi di 10 giorni. "INVASORE" DENUNCIATO - Il tifoso responsabile dell'invasione di campo, bloccato subito dagli agenti in borghese del commissariato Prati, è stato denunciato. Stessa sorte anche per altri 4 tifosi che hanno scavalcato i cancelli prima dell'inizio della partita. Un tifoso è stato inoltre arrestato dai carabinieri per inottemperanza al Daspo, l'interdizione dai campi di gioco per i supporter violenti. Tale misura verrà eseguita nei confronti di tutti i tifosi della Roma arrestati e denunciati.  

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