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Afgani in tenda Di giorno a Ostiense di notte al Forlanini

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.L'ospedale su via Portuense è tornato ad essere la succursale dell'ex air Terminal di via Ostiense, nelle cui vicinanze e sotto i portici vivono accampati in due tendopoli circa 150 immigrati, il 25% dei quali minori tra i 15 e i 18 anni. Da qualche giorno gli afgani, un centinaio, che hanno svernato nei vecchi padiglioni per i malati di tubercolosi, sono tornati al pian terreno del Forlanini, da cui erano stati sfrattati il 15 aprile, allo scadere del piano freddo, in cui il comune aveva integrato anche l'ospitalità degli asiatici fuggiti dai talebani dell'Afganistan. La convenzione con l'azienda ospedaliera San Camillo Forlanini è stata rinnovata «fino al 30 giugno», è stato detto durante la conferenza stampa in XI Municipio in cui il presidente Andrea Catarci e la Rete cittadina hanno chiesto di attrezzare «l'ex air terminal per accogliere gli afgani». «Al Forlani entrano e escono quando gli pare» raccontano dall'ospedale, dove si vocifera di una «difficile convivenza con una sessantina di senzatetto e tossicodipendenti ospitati al primo piano». Di giorno gli afgani continuano a gravitare intorno alla stazione Ostiense accampati nelle tende tra via Palos e via Capitan Bavastro, non molto distante dai portici dell'ex struttura ferroviaria in abbandono, dove bivaccano altri immigrati prevalentemente dell'Est Europa. La zona era stata teatro della maxi rissa a colpi di coltello il 23 aprile. Per sedarla erano dovute intervenire una decina di autoradio dei carabinieri. A fronteggiarsi a colpi di coltelli sono due etnie afgane, Pastun e Azara, forse per la spartizione di «proventi illeciti» derivanti dallo spaccio della droga, ipotesi su cui lavorano i carabinieri della stazione Roma Garbatella e della compagnia Roma Eur.

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