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Municipi sotto esame per cercare le nuove aree destinate ai nomadi

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«Adessosiamo entrati nella fase del piano nomadi che prevede la realizzazione dei nuovi campi e l'avviso pubblico sarà utile per capire quante aree abbiamo a disposizione, poi sulla base delle offerte verrà istituita una gara», ha dichiarato il prefetto e commissario delegato per l'emergenza nomadi, Giuseppe Pecoraro. Il prefetto ha poi aggiunto che per la realizzazione dei nuovi «villaggi della solidarietà» saranno disponibili fondi dello Stato, del Comune e della Regione Lazio. Di visione decisamente differente quella dell'Opera nomadi: «Il prefetto non ci ha mai ascoltati e poi i rom non li vuole nessuno. La scelta dell'avviso pubblico per reperire aree per i campi rom è una scelta fatta per mancanza di competenza». Per il presidente Massimo Converso sarebbero queste le motivazioni che hanno portato alla scelta del prefetto, in modo da assorbire i seimila nomadi che Roma dovrà ospitare. E infine: «Siamo tornati a 22 anni fa - ha spiegato Converso - in tutti i Paesi d'Europa come la Francia i nomadi affittano le case. L'idea di utilizzare terreni privati come i campeggi risale alle amministrazioni di centrosinistra». «Dare la massima trasparenza in un processo, senza dare la sensazione di avere degli interessi privati». Così il sindaco Gianni Alemanno ha risposto a chi gli chiedeva un commento in merito all'avviso pubblico per l'acquisto o la locazione di aree attrezzate, in fase di allestimento o di terreni, per la collocazione di «villaggi della solidarietà». Interpellato sulla possibilità che alcuni Municipi oppongano delle resistenze a questo progetto, Alemanno ha risposto con un «no».

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