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Va in discoteca e rischia lo stupro

Polizia

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Lei, ventenne, ha rischiato di essere violentata da due sudamericani in una discoteca di via Marsala, gli agenti della polizia di essere picchiati da una quindicina di connazionali che li hanno accerchiati cercando di coprire la fuga degli aggressori. Alla fine i poliziotti del commissariato Viminale sono riusciti a fermare tre stranieri per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale (due agenti se la sono cavata con dieci giorni di prognosi ciascuno). E ora è caccia all'uomo. L'altra sera, in compagnia del suo fidanzato la giovane ecuadoregna va in discoteca. Ballano, si divertono. Approfittando di un momento in cui la ragazza è da sola, due sudamericani l'avvicinano. Uno estrae il coltello intimandole di uscire dal locale. Una volta su via Marsala i due la palpeggiano, le strappano i vestiti di dosso, la colpiscono con calci e pugni spingedola a terra. La ragazza grida con tutto il fiato che ha in gola. Nel locale il fidanzato la cerca. Non vedendola anche lui esce in strada accorgendosi della scena. I due scappano. Prima, però, dal polso della giovane uno degli aggressori riesce a sfilarle un braccialetto. Il ragazzo chiama il 113, tranquillizza la fidanzata. Quando arrivano, gli agenti chiedono la descrizione dei due per individuarli se sono ancora in zona. E qui comincia la seconda parte della storiaccia. Una quindicina di sudamericani, frequentatori della discoteca, accerchiano gli agenti: vogliono spaventarli evitando che montino sulla volante e vadano alla ricerca dei due. Li spignono fino a scaraventarli a terra. I poliziotti chiedono rinforzi. Tre dei quindici finiscono in galera. Le indagini proseguono.

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