Costa più mantenerlo così che demolirlo e trasformarlo
ProfessorSalìngaros, con un articolo di ieri su Il Tempo di Roma, il gruppo ispirato al suo nome sembra schierarsi politicamente a favore di Buontempo. «Voi italiani tenete un po' troppo alle etichette. Buontempo ha proposto qualcosa di veramente buono e concreto per la città. Io e il mio gruppo ci occupiamo di scienza, se l'assessore alla casa fa una scelta scientificamente corretta, lo diciamo, perché la politica non ci interessa se non come servizio alla comunità dei cittadini. Personalmente, lavoro sia con la destra illuminata ambientalista che con la sinistra indipendente ambientalista. I problemi li incontro soltanto dove l'ideologia supera l'amore per la propria città e la propria cultura». L'onorevole Cicchetti, collega di Buontempo alla Regione e assessore alla cultura, ritiene il progetto «improponibile». Peraltro Cicchetti proviene da un partito (ex Alleanza Nazionale) che attraverso il deputato Fabio Rampelli, architetto, ha sempre caldeggiato questa ipotesi aprendo un confronto che dura da circa 10 anni. «Sì, infatti. trovo che ci sia una certa contraddizione tra quello che dice Cicchetti e quello che ha sempre sostenuto Rampelli. Non so su quali basi l'assessore alla Cultura lo affermi, forse di bilancio. Noi siamo specialisti e riteniamo la cosa assolutamente fattibile, nient'affatto dispendiosa quanto mantenere in piedi il mostro, che pesa sulla comunità in termini energetici, di sicurezza, uso del territorio. Non siamo i soli a sostenerlo. Già nel novembre 2009 avevamo preparato uno studio dettagliato per Italia Nostra su come trasformare un ecomostro come Il Corviale in tessuto urbano a scala umana. Oltretutto è un ragionamento che ha una sua storia: il dibattito culturale fu inaugurato dall'architetto Cristiano Rosponi dell'Agenzia per la Città, e dall'attuale CESAR (Centro Studi Architettura Razionalista) che aveva preparato un progetto di rifacimento del Corviale nel 1997. Era un'iniziativa dell'amico Fabio Rampelli, che, come al solito, fu sepolta da amministratori sedotti dai dormitori in stile LeCorbusier. E poi, mi scusi, liberare 8500 cittadini ostaggio di un incubo e restituirli a una vita bella, è senz'altro più doveroso che innalzare monumenti da mercato mediatico globale, o fare convegni e kermesse. Tutto dipende da come si vogliono spendere i soldi della cittadinanza». Sabrina Rogai