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Deve affermarsi il principio che quando si fanno manifestazioni a Roma i costi della pulizia delle strade, i servizi e gli interventi sanitari devono essere pagati dagli organizzatori.

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Loha detto il sindaco Alemanno. E ci mancherebbe pure che debbano pagarli quei cittadini, magari residenti a San Giovanni, che oggi sono costretti a fuggire da casa per non assistere al tour de force musicale del Concertone del Primo Maggio, o quelli che restano, che devono subire gli assalti degli incontinenti dentro i portoni. Ieri il primo cittadino ha fatto un passo importante, anche se dettato più che altro dalle casse vuote del Campidoglio. Alla fine il Comune sborserà 70mila euro invece dei 130mila previsti ed elargiti in passato e ne anticiperà altri 20mila per l'Ares 118. Soldi che verranno poi rimborsati dal Servizio Sanitario nazionale. Ma non è stato facile liberarsi a metà di quest'onere ingiustificato. Il sindaco, per tenere a bada le sigle confederali, ha dovuto ricordare a lor signori che la manifestazione dei giovani del Pdl sempre lì in piazza San Giovanni l'ha pagata interamente il partito del Cavaliere. Cosa pagheranno dunque i romani? Alla Città toccherà pagare la bolletta della luce, l'Ama, gli extra dei Vigili urbani e della Protezione civile. Per questa volta passi pure, con la speranza che le parole del sindaco non restino solo parole e che il prossimo Primo Maggio siano quei furbetti dei sindacati a mettere mano al portafoglio almeno per saldare i conti con Ama e Acea.

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