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Rifiuti, il Comune chiede uno sconto alla Provincia

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L'abolizionedel 10 per cento dell'Iva, se confermata, è destinata a portare un incremento della Tari, così come annunciato da Il Tempo. Così, la prima riunione della commissione comunale sulla delibera di rimodulazione della tariffa rifiuti, presentata dalla giunta. All'ira dei sindacati per la mancata convocazione al tavolo di confronto, ricordiamo che l'aumento più consistente, del 2,5% riguarderà sopratuttto il commercio e l'attività autonoma mentre epr le utenze domestiche si parla di un aumento di circa un euro all'anno. Ma come tutte le guerre, anche quella sulla tariffa rifiuti si combatte battaglia dopo battaglia. Così, ieri a lanciare il «sasso», sono stati i presidenti della commissione Ambiente, Andrea De Priamo e Bilancio, Federico Guidi: «In merito alla tariffa, a fronte dell'eliminazione del 10% dell'Iva, ci sarà un aumento di pari importo leggermente differenziato tra uso domestico e commerciale. Chiediamo alla Provincia di Roma di venire incontro ai cittadini romani diminuendo la propria quota di sovrattassa provinciale che i cittadini pagano in bolletta scendendo al minimo di legge cioè l'1%. In questo modo ci sarebbe una concreta riduzione della Tari considerando anche che la Provincia non fornisce alcun servizio sul decoro e sulla pulizia delle strade romane». È questo dunque un altro delicato aspetto sulla tariffa rifiuti. L'Ama a fronte di circa 630 milioni di euro di entrate previste deve versare oltre 30 milioni l'anno alla Provincia di Roma. A prevederlo addirittura una finanziaria del 1992. Replica poi il presidente della commissione Ambiente di palazzo Valentini, Alberto Filisio. «La Provincia di Roma non gestisce in proprio la gestione dei rifiuti che è compito esclusivo dei Comuni. Ricordo poi che la Provincia ha concesso 5 milioni di euro al Comune di Roma per ridurre la Tari agli abitanti del XV Municipio che subiscono l'impatto ambientale di Malagrotta. Faccio comunque una proposta ai due consiglieri comunali Pdl- conclude Filisio - se il Comune riduce la Tari ai cittadini romani, sono convinto che anche la Provincia farà la sua parte». C'è tuttavia un aspetto che vale la pena ricordare. La «quota» che l'Ama deve versare per legge alla Provincia di Roma deve essere determinata in «misura non inferiore all'1% e non superiore al 5 per cento», come detta il comma 2 dell'art.19 del decreto legislativo del 1992. Curioso però che a decidere la percentuale sia la Provincia stessa e che di anno in anno questa sia sempre stata, guarda caso, del 5%. Ma l'opposizione in Comune non molla la presa e il vice capogruppo Pd, Mario Mei attacca: «Quella della Tari è un'operazione truffaldina della giunta Alemanno». Sus. Nov.

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