Olimpiadi, a Roma il primo round
Venezia ci ha provato! Lecito... Ma Roma non si è fatta beccare in castagna e ha replicato prontamente. A poco meno di venti giorni dalla designazione da parte del Coni di chi tra Roma e Venezia dovrà rappresentare l'Italia nella gara per l'assegnazione dei Giochi Olimpici del 2020, iniziano a volare i siluri. Ieri, dopo il blitz in laguna di lunedì, la delegazione del Coni presieduta dal Segretario Generale Pagnozzi ha incontrato il Comitato Organizzatore di Roma 2020. Nel corso dell'incontro Roma ha recepito, a quanto si apprende, la richiesta di chiarimenti avanzata dalla commissione, impegnandosi a consegnare il materiale richiesto entro sette giorni: ossia martedì prossimo. Ma nei chiarimenti chiesti dalla commissione e che Venezia aveva provato ad «accollare» alla Capitale, c'è anche l'impossibilità di aggiungere nuove cose ai dossier. In soldoni vuol dire che tutte le cose (e a quanto pare sarebbero più di una) che non apparivano nella prima stesura del dossier di Venezia, non potranno essere aggiunte: ma solo integrate le precedenti. E le famose lacune individuate secondo Venezia nel dossier capitolino, sarebbero invece proprio nell'incartamento lagunare: come ad esempio la mancanza totale di un villaggio media. Oppure l'incompresibile distanza tra i vari siti: cosa che invece Roma ha specificato nel dettaglio con tanto di riferimento chilometrico. Discorso simile sulla gestione dei budget. In realtà, entrambe le concorrenti, hanno avuto qualche problema su alcune voci della richiesta del dossier olimpico. Tanto per esser chiari per quanto riguarda gli impianti le due opzioni da scegliere erano: «Realizzato» o «mancante» e non era prevista una terza ipotesi, molto plausibile tra l'altro,... «in costruzione» (vedi Tor Vergata). In sostanza, almeno sulla carta Roma, resta avanti anni luce... ma c'è chi prova a far confusione. Ed entro il 20 maggio, data delle decisione finale da parte del Coni, chissà cosa altro pioverà dal Nord.