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Altolà del Pd al corteo di destra

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Festa della Liberazione a Roma, Nicola Zingaretti colpito da un limone

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Vogliono criminalizzare i movimenti giovanili (se non sono di sinistra). E mettere il bavaglio alla manifestazione del 7 maggio di Blocco studentesco e CasaPound, a piazza della Repubblica, bollata dai partigiani come «incombente marcia su Roma» già una settimana prima della festa della Liberazione. Ma guardassero a casa loro cosa succede. Il 25 aprile sono state tirate uova, limoni e monetine alla Polverini. Lanci che hanno colpito anche il presidente della Provincia Zingaretti. E adesso, con la scusa dell'apologia di fascismo (ma chi sono davvero i violenti?) vorrebbero bloccare il corteo degli studenti di Blocco studentesco, un movimento legalmente riconosciuto che rappresenta il 27% degli studenti delle superiori, e di fatto è il primo di Roma e Provincia.   I primi a chiedere di vietare la manifestazione sono stati i partigiani. Il 19 aprile Anpi, Anppia, Fiap, Aned, Anei, Circolo giustizia e libertà Roma e Associazione Miriam Novitch hanno scritto al sindaco Gianni Alemanno, ai presidenti della Provincia Nicola Zingaretti e della Regione Renata Polverini, al prefetto Giuseppe Pecoraro e al questore Giuseppe Caruso «preoccupati per la spirale di violenza politica». Ma i fatti di Porta San Paolo sono stati un autogol. E ieri sono scesi in campo anche Pd e Sinistra e libertà. «La manifestazione di Blocco studentesco del 7 maggio a parte gli evidenti richiami al fascismo che fanno dell'ipotesi di reato di apologia una certezza, già circolano da tempo sui siti web di area farneticanti messaggi che inneggiano a battaglie e marce su Roma» hanno detto Marco Miccoli, segretario Pd Roma e Gianluca Santilli, membro dell'esecutivo del Pd. Entrambi chiedono al Prefetto «di impedire lo svolgimento peché la manifestazione rischia di trasformarsi in guerriglia urbana». Dello stesso avviso Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra, ecologia e libertà (Sel). «Dopo le numerose aggressioni squadriste avvenute a Roma e negli atenei universitari, ritengo che il corteo non debba essere autorizzato». Senti chi parla. «Fomentano l'odio e la logica degli opposti estremismi - risponde Gianluca Iannone, presidente CasaPound Italia - Peciola è lo stesso che guidò le cariche contro il Blocco Studentesco a piazza Navona due anni fa, e ora chiede alle istituzioni di aderire all'appello liberticida lanciato dall'Anpi».  

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