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La Pandolfi: "Così mi ha aggredita"

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L'attrice Claudia Pandolfi

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«Quando ho detto che avrei chiamato la polizia il fotografo ha perso la testa: mi ha spruzzato il peperoncino ed è scappato mentre la mia mano era incastrata nel finestrino». Poi la caduta a terra, le due costole rotte e il trauma cranico. Dal letto d'ospedale al policlino Umberto I, parlando con amici e parenti, l'attrice Claudia Pandolfi racconta così il brutto incidente dell'altro giorno, a piazza Vescovio: lei che rincorre il paparazzo che ha fatto qualche scatto, e lui, Mauro Torrenova, nella sua Micra Nissan, che reagisce con il getto di spray urticante, scappa, si autodenuncia al 113 e in serata viene arrestato per lesioni aggravate e porto abusivo di armi (in auto aveva un dissuasore elettrico). Ieri la convalida del fermo, oggi l'interrogatorio di garanzia in carcere. I testimoni di quei momenti raccontano che Claudia era nel supermercato della piazza. Abita in zona da poco. Era semplice, struccata. Il fotografo era fuori: scattava, scattava. Lei lo ha affrontato. Lui si è messo in macchina. Il seguito sono due versioni contrastanti, non del tutto chiare. I legali del fotografo, Vittorio Mennella, Gianluca Benedetti e Chiara De Bellis rimandano la versione dei fatti alla conferenza stampa oggi pomeriggio. «Fino a ora non abbiamo avuto il piacere di poter leggere l'informativa di reato e abbiamo avuto solo un preliminare e breve colloquio con Terranova – dice l'avvocato Benedetti, incaricato direttamente del caso – Dopo il confronto nell'interrogatorio di garanzia ci saranno altri particolari da raccontare e che completeranno a dovere la ricostruzione dei fatti, ricostruzione fatta e diffusa fino a oggi in maniera imprecisa e parziale». Per quanto riguarda la detenzione della pistola elettrica, l'avvocato spiega che «Terranova ha già subito delle aggressioni in passato riportando problemi fisici, come quando subì l'attacco di Gigi D'Alessio o di Daniel Ducruet. Per questo - aggiunge - aveva quel congegno e lo spray al peperoncino. Sicuramente è mortificato per il danno fisico che ha causato alla signora Pandolfi, tanto è vero che subito dopo l'accaduto si è consegnato alla polizia». Ieri all'Umberto I omaggi e messaggi di auguri dai fan della Pandolfi. Al reparto curiosità degli altri pazienti. «Ma davvero c'è la Pandolfi?». «Sì, l'ho sentito al telegiornale». Impossibile superare la vigilanza al reparto: non c'è riuscito neanche un timido fan, Sabatino, che si è presentato con un dono: un libro di poesie, scritto da un suo amico, impacchettato in carta di Natale («Ho trovato solo questa»). Lo consegnerà a uno dei familiari per poi andarsene un po' deluso.

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