Due rilevatori in un chilometro Ecco la strada dalle uova d'oro
Quindici chilometri, quattro autovelox. Due solo nel raggio di neanche mille metri. Per gli automobilisti attraversare la Valle dell'Aniene, percorrendo la Tiburtina Valeria e la Sublacense, equivale a ballare il tango su un campo minato. Fino a quattro mesi fa gli occhi elettronici erano addirittura cinque. Se non fosse stato per il sindaco di Marano Equo, Franco Tozzi, che in campagna elettorale aveva assicurato che avrebbe «soppresso» quello di suo competenza. Ottenuti i voti, ha mantenuto la promessa. Ma gli altri quattro continuano a mietere vittime. A centinaia. Gli apparecchi si trovano tutti nei tratti in cui il limite è di 50 chilometri orari. La segnaletica, a onor del vero, è ineccipibile. I cartelli indicano per tempo la presenza delle postazioni. Ma spesso queste strade sono deserte. Gli automobilisti si scordano del divieto e sforano anche di poco il limite. La contravvenzione arriva inesorabile. I cittadini allora, vessati dalle multe, hanno deciso di correre ai ripari. Hanno già raccolto duemila firme e si sono riuniti in un comitato. Su Facebook c'è un gruppo che ha riunito 117 amici. «Si appostano come briganti - racconta Sergio Tozzi - se non servono a fare cassa, come dicono, perché due su quattro si trovano nel tratto di competenza del Comune di Agosta a neanche un chilometro l'uno dall'altro?». Questi due autovelox, sulla Sublacense, sono fissi. Gli altri due sono mobili e sono stati installati dai vigili di Roviano e da quelli di Arsoli. Gli apparecchi mobili, in genere, vengono posizionati due volte alla settimana. Come racconta una dipendente del ristorante «da Angela», al chilometro 0,900 della Sublacense in località le Molette, «i giorni in cui appaiono gli autovelox sono sempre gli stessi: il sabato e la domenica». «Se vogliono davvero garantire la sicurezza stradale perché i vigili si appostano solo il fine settimana? - si chiede Sergio Tozzi - guarda caso proprio quando i turisti vengono a visitare le bellezze della Valle dell'Aniene. Perché non scelgono il lunedì o il martedì?». L'altro rilevatore mobile si trova sulla Tiburtina Valeria, vicino all'incrocio che porta a Roviano. In questo Comune una delibera stabilisce che gli autovelox debbano essere posizionati tre volte alla settimana. Nell'ultimo bilancio questo Comune ha previsto uno stanziamento di circa 150.000 euro frutto delle contravvenzioni. Ma a fare andare su tutte le furie i residenti sono soprattutto i due apparecchi installati ad Agosta. Il primo davanti al distributore che si incontra sulla Sublacense arrivando da Roma. Il secondo non appena si entra nella frazione Madonna della Pace. Il vicesindaco di Agosta, Massimo Renzetti, fa sapere che da fine giugno (quando sono stati installati) questi due autovelox hanno elevato circa 1.300 contravvenzioni. Se si esclude i primi due mesi, durante i quali le foto sono state scattate a singhiozzo a causa di alcuni problemi burocratici, la media è di 160 multe al mese. Per ora i primi ricorsi notificati sono stati 150. Ma c'è da giurare che aumenteranno. Anche se ormai i residenti hanno preso le contromisure. Per chi non è pratico di queste zone, paradossalmente, la Sublacense può diventare addirittura pericolosa. Gli automobilisti più scafati, infatti, continuano a viaggiare a 100 chilometri all'ora (dove il limite è di 50) per poi inchiodare in prossimità degli occhi elettronici. I cittadini però non si rassegnano. Vogliono sapere che fine fanno i soldi delle loro multe. «Ancora oggi non ci hanno detto con esattezza quante contravvenzioni sono state fatte e come vengono impiegati questi introiti - si sfoga il rappresentante del comitato Sergio Tozzi - prima di tutto chiediamo trasparenza».