Le testimonianze: "Porte aperte, poi il botto"
«Mi trovavo sul treno che è stato tamponato. Ricordo che era fermo in stazione. Le porte non si chiudevano. A un certo punto ho sentito un grande botto e ho battuto la testa». A spiegarlo è Maria Lucenti, 64 anni, passeggera di uno dei treni coinvolto nell'incidente di questa mattina alla Stazione La Celsa della linea regionale Roma-Viterbo. PAURA A BORDO - La donna è ritornata alla stazione, dopo essere stata visitata all'Ospedale Gemelli, perchè nel trambusto aveva perso gli occhiali. Accompagnata dai carabinieri della Compagnia La Storta ai vagoni, li ha poi ritrovati. «Lavoro al Tuscolano - ha spiegato - e prendo questa linea da 19 anni. Ero salita sul treno alla stazione precedente. Poi il treno si è fermato qui e ricordo che le porte non si chiudevano e c'era uno del personale che tentava di risolvere il problema. A un certo punto è arrivato l'altro treno e ho sentito un grande botto, mi sono molto spaventata perchè mi trovavo sull'ultima carrozza, che si è piegata sui binari. Ero seduta, ho battuto la testa contro un ferro e mi sono fatta male a una gamba. Mi è caduta la borsa e le mie cose, tutto per terra. Allora dato che il vagone si stava piegando ho avuto paura che se si fosse ribaltato su un fianco sarei rimasta prigioniera. Appena ho visto una porta aperta quindi sono scappata fuori. Sono ancora molto scossa - ha concluso la donna - per fortuna che siamo qui per poterlo raccontare». "IL TRENO NON HA FRENATO" - «Prima si sono spente le luci e poi si è sentito un fortissimo botto. La gente urlava e ho avuto molta paura». A raccontarlo mentre lasciava l'ospedale in compagnie dei genitori è Gianluca, un ragazzo di 16 anni che viaggiava sul treno diretto che ha tamponato l'altro nella stazione di La Celsa. «Stavo andando a scuola a Montemario - ha aggiunto Gianluca, lasciando l'ospedale Villa San Pietro con una vistosa fasciatura sotto un occhio - ero seduto e nell'impatto ho dato una capocciata a una persona che era di fronte a me. Non mi é sembrato che il treno abbia frenato, un passeggero che era accanto a me ha visto che il semaforo era verde. Io non ho guardato - ha concluso - ho chiamato immediatamente mio padre e gli ho chiesto di venirmi a prendere». ANCORA UN INCIDENTE- «Ennesimo incidente ferroviario nel Lazio a distanza di pochi giorni dall'ultimo che ha visto coinvolto un treno deragliato nella tratta Roma-Ostia. Il sentimento di insicurezza tra chi è costretto per necessità ad usufruire dei mezzi di trasporto pubblici locali è evidente». Così in una nota Ivano Giacomelli, segretario nazionale del Codici. «Gli incidenti degli ultimi tempi - affermano dall'associazione - sono la dimostrazione delle condizioni precarie in cui versa il nostro sistema dei trasporti. Di seguito alcuni avvenimenti che hanno interessato i mezzi di trasporto nella capitale e nel Lazio. 20 aprile 2010 Alle sette di questa mattina c'è stato un tamponamento ferroviario nella tratta tra Roma e Viterbo: in località La Celsa, all'altezza della Flaminia, a Prima Porta, due convogli si sono tamponati; 10 marzo 2010: un macchinista e un capotreno sono rimasti feriti in un incidente ferroviario che si è verificato ieri sera a Castel Fusano, nella tratta Roma-Ostia. Il treno diretto verso Ostia è uscito dai binari urtando quello che sopraggiungeva in direzione opposta. Il servizio è ripreso regolarmente nella tratta tra Piramide e Ostia Centro mentre tra Ostia Centro e Colombo sono stati attivati bus sostitutivi; 3 aprile 2010: un tram della linea 5 e un treno della Termini-Giardinetti, diretti entrambi a Centocelle, si sono urtati venerdì sera intorno alle 23. L'incidente è avvenuto in piazza di Porta Maggiore, all'angolo di via Prenestina, dove già un anno fa un trenino della Roma-Pantano era finito contro un tram della linea 14 provocando il ferimento di 26 persone; 26 gennaio 2010: stava tornando al deposito, dopo aver ultimato il turno, quando sulla Via Ostiense a Roma il suo autobus è stato coinvolto in un incidente con un'auto, un incidente che conta un bilancio poco preoccupante di feriti, ma pesanti conseguenze sul piano della professionalità dell'autista pubblico. Alla guida dell'autobus, infatti, un 33enne conducente risultato positivo al "drug test", mentre a quella della macchina un uomo con un tasso alcolico leggermente superiore rispetto alla soglia tollerata: 0,8».