Comincia il sogno olimpico
Rete da volley, canestro da basket, tatami per le arti marziali, blocchi di partenza con misurazione cronometrica, e spazi delimitati per rugby, scherma, ping pong e tanti altri sport. È piazza del Popolo che per tre giorni ha trasformato il cuore di Roma in sogno olimpico. A ribadirlo il sindaco Alemanno e la presidente del Lazio, Renata Polverini che ieri hanno portato il saluto delle istituzioni al primo grande evento popolare per lanciare la candidatura di Roma 2020. Tanti ragazzi, oltre duemila nella sola mattinata di ieri, hanno partecipato con entusiasmo, dilettandosi nelle varie discpiline olimpiche. E chissà, magari tra loro ci sarà anche il futuro campione 2020. All'entusiasmo della piazza, che in serata ha vissuto momenti di emozione con il grande concerto che ha segnato la partecipazione del mondo dello spettacolo al grande sogno olimpico, si è confermata l'unità istituzionale. Nonostante l'assenza, già comunicata, del presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, a piazza del Popolo si sono ritrovati Comune, Regione, il mondo impredintoriale di Roma e le aziende capitoline. La prima ad arrivare è stata Renata Polverini che alle dodici in punto è stata accolta dal presidente della Uir, Aurelio Regina. Presenti tra gli altri anche il prefetto Giuseppe Pecoraro, Cesare Pambianchi, presidente di Confcommercio Roma, Giancarlo Cremonesi, presidente di Acea, Luigi Abete, presidente di Bnl-Bnp. Poi il sindaco Alemanno, il primo a parlare, e non solo alla piazza. «Noi sappiamo che quando Roma è unita e determinata non ce n'è per nessuno - sostiene il primo cittadino - quindi queste Olimpiadi saranno nostre se saremo uniti. Le Olimpiadi sono un fatto di popolo, guai a considerarlo un evento solo imprenditoriale. Nulla sarà fatto solo per le Olimpiadi, tutto sarà fatto per le Olimpiadi e per la città. Ci stiamo preparando con grande entusiasmo e con una grande concordia. Ringraziamo la Uir - ha poi concluso il sindaco - per aver dimostrato con questa manifestazione che tutta la città è dietro il progetto olimpico e non soltanto le istituzioni». Poi tra un flash, una stretta di mano e più di una risata, Alemanno e Polverini hanno visitato gli stand della «cittadella dello sport» a piazza del Popolo. E, con grande spirito sportivo si sono cimentati in due «sfide», prima il tiro a segno con la pistola laser, poi, tolte le giacche a ping pong. Ad arbitrare la partita lampo, lo stesso presidente della Uir, Regina. E sarà forse per rivincita o per attitudine, dopo aver perso per 9 a 10 al tiro a segno contro la Polverini, Alemanno ha tentato la rimonta con il ping pong. Alla fine, Regina ha sancito a fine match un «pareggio democratico». «Tu sei capace io no - aveva detto la Polverini all'"avversario" Alemanno al secondo tiro mancato...E poi io sono più brava a sparare». Un clima di gioia a piazza del Popolo che ha visto protagonisti anche i ragazzi della scuola media Dante Alighieri de L'Aquila, a conferma del gemellaggio con Roma che, per impegno diretto del sindaco, verrà coinvolta nell'organzizazione dei Giochi Olimpici qualora venisse scelta la Capitale come sede per il 2020. Un sogno, questo da realizzare insieme. «Le Olimpiadi realizzerebbero un sogno non solo per la città di Roma e per la nostra Regione ma per il Paese - ha sottolineato la Polverini - l'impegno da parte della Regione c'è tutto e metterò in campo tutte le azioni che sono necessarie perché tutti insieme si possa raggiungere questo obiettivo. Le Olimpiadi sono un volano per l'economia, per lo sviluppo, per le prospettive dei territori e dei giovani, al di là dell'impegno sportivo per i nostri atleti ai quali auguro di realizzare insieme a noi questo sogno. E se Alemanno ha la passione per la montagna, la Polverini confessa di amare la corsa «che è anche quella che ancora posso fare - ammette scherzando - perché ho un tapis roulant a casa». Nessuna polemica per l'assenza di Zingaretti, già impegnato da precedenti appuntamenti istituzionali e che, in una nota, ha poi ribadito come «la Provincia di Roma è stata dal primo momento in prima fila affinché questo sogno olimpico possa diventare realtà. Per far questo occorrerà sviluppare tutti insieme un progetto e delle realizzazioni che permettano al territorio romano di crescere e svilupparsi in armonia e all'interno di linee strategiche ben definite, così come avvenne per le Olimpiadi del 1960». Al di là dello spirito sportivo, sempre predominante, le Olimpiadi significano anche economia, lavoro e nuove infrastrutture. «Ci aspettiamo un grande evento sportivo ma anche che si mettano in moto grandi sviluppi economici - ha commentato Regina - il sindaco li ha quantificati e io mi aspetto ancora di più: 13 miliardi di investimenti, 70 mila nuovi posti di lavoro ed il 20% in più di turismo. Un grande evento come questo vuole dimostrare che la città è compatta, così come lo è il sistema economico e industriale».