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Nel centro storico vincono i vu'cumprà

Vu'cumprà a Castel Sant'Angelo

La burocrazia assolve gli irregolari

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È una lotta senza tregua. I venditori ambulanti abusivi sono ovunque. I vigili urbani cercano di braccarli. Li inseguono. A volte ne fermano qualcuno. Ma il più delle volte ne escono sconfitti. I «pali» riescono quasi sempre a dare l'allarme. I vu' cumprà scappano con i teli di plastica sulle spalle. Poi tornano. Il centro storico è un suk dove si combatte una battaglia incessante. In barba all'ordinanza antiborsone. Da piazza di Spagna a Fontana di Trevi, dal Pantheon a Campo de' Fiori fino a Castel Sant'Angelo, i venditori abusivi sono di casa. È un lavoro senza frontiere: africani, asiatici, dell'Est Europa. In piazza di Spagna ogni mattina va in scena il nascondino sulla scalinata. Quando i vigili salgono gli ambulanti scendono. E viceversa. Un su e giù continuo. I vu' cumprà si muovono a coppie. Uno fa il palo, l'altro vende. Appena il pizzardone si avvicina le borse finiscono in un batter d'occhio nei lunghi teli e via di corsa. Ieri mattina a Trinità dei Monti i venditori abusivi erano tutti indiani e pakistani. Il prezzo per una finta borsa di Gucci, Prada e Vuitton parte dai 40-35 euro. Trattando si scende facilmente: «A te chiedo poco, all'americano chiedo 80 euro ma tu che sei italiano puoi darmi la metà», dice un indiano. Dopo 30 secondi il prezzo è sceso ancora: 15 euro. Il vero regno dell'ambulante però è Fontana di Trevi. I vigili urbani presidiano la piazza. I vu' cumprà si muovono nelle vie laterali. Sono decine. Africani e asiatici. In via dei Crociferi ieri a mezzogiorno c'erano quattro «punti vendita». In tutto dodici ambulanti. Sette asiatici, cinque africani. In vendita borse e occhiali firmati (ovviamente falsi). Stessa scena in via delle Muratte. Qui il business non sono solo le borse. C'è il mercato dei portalettere e portafoto. I venditori sono tutti orientali. La merce viene esposta su scatoloni di cartone. I portalettere costano 3 euro l'uno. Quando il vigile si avvicina, finisce tutto nella scatola e via a gambe levate. Il Pantheon è terra esclusiva degli africani. La spartizione del territorio è chiara. Al passaggio dei vigili si nascondono i via delle Coppelle e in via Giustiniani. Preferiscono vendere agli angoli della piazza. Per raggiungere più facilmente la via di fuga. Vicino alla fontana ci sono i cinesi che vendono piccoli oggetti ricordo. Piazza Navona si salva. Neanche l'ombra di un ambulante. Ma basta spostari verso Campo de' Fiori che i vu' cumprà riappaiono. C'è chi se ne sta seduto su piccoli sgabelli e chi vende alle estremità di via dei Baullari. Borse, occhiali, scarpe, orecchini, braccialetti e portafogli. Griffe false e prezzi stracciati. I negozianti si lamentano: «È inutile, vengono cacciati e dopo neanche un'ora sono di nuovo qui». Il mercato del falso invade anche il lato destro del Tevere. Tra Castel Sant'Angelo e via della Conciliazione altri abusivi e altri vigili alle calcagna. Gli ambulanti sono il doppio degli agenti. Una lotta impari. 1-continua

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