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Indennizzi, due negozi su tre esclusi

I cantieri della metro C in via La Spezia

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Dopo anni di attese sono arrivati i contributi per i negozi danneggiati dai cantieri. Due su tre, però, non riceveranno alcun indennizzo. Su 255 domande presentate, infatti, solo 77 sono state accettate. Gli altri 178 commercianti che avevano fatto richiesta sono stati esclusi. Il contributo in media è di 5.000 euro a testa. La somma messa a disposizione dal Comune è di 405.000 euro. La maggior parte dei negozi che riceveranno il «riconoscimento per il disagio economico subito» si trovano in via La Spezia, viale Eritrea e viale Libia. In quelle strade che hanno risentito più di tutte della presenza dei cantieri della Metro C e della Metro B1 rimasti aperti oltre il tempo previsto inizialmente. In graduatoria ci sono anche alcuni operatori del mercato di piazza Epiro. A beneficiare dei contributi sono negozi di tutti i tipi: botteghe artigiane, bar, palestre, farmacie, abbigliamento, profumerie, ottica ed edicole. Per scegliere i destinatari dei fondi un'apposita commissione, nominata il 23 dicembre 2008, ha lavorato per più di un anno. I tecnici nella loro valutazione hanno considerato la durata dei lavori, la distanza dai cantieri, la superficie del locale, il numero degli addetti e le perdita nei ricavi. Nel II Municipio, dove passa la linea B1, da viale Eritrea a viale Libia, sono 26 le attività commerciali che riceveranno l'aiuto del Campidoglio. Segue il IX Municipio con 14 negozi per il prolungarsi dei lavori della linea C tra Largo Brindisi, via La Spezia e piazza Lodi. Altri 14 esercizi commerciali si trovano nel Primo Municipio. I restanti indennizzi sono ripartiti soprattutto tra Conca d'Oro e Prati. L'assessore alle Attività produttive, Davide Bordoni, ha spiegato che i fondi sono già disponibili: «Siamo pronti ad erogare il contributo per far ripartire quelle attività che sono state ostacolate dai cantieri». La Confesercenti provinciale, però, è soddisfatta a metà. Il bicchiere è allo stesso tempo mezzo vuoto e mezzo pieno. Il presidente Valter Giammaria ricorda che «questo contributo per chi ha pagato le conseguenze dei cantieri non risolve di certo i problemi. È un riconoscimento da parte dell'amministrazione comunale che apprezziamo molto, ma non bisogna dimenticare che le perdite sono state molto superiori, anche del 40-50% del fatturato. C'è chi, anche a causa della crisi, è stato costretto a chiudere». Ciò che sta a cuore ai negozianti è il rispetto dei tempi: «I cantieri - aggiunge Giammaria - non devono restare aperti più del previsto. Questo è l'aiuto veramente importante di cui i commercianti hanno bisogno».

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