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Dalle guardie giurate ai giardinieri

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Daglioperatori dell'istituto di vigilanza «Clstv» ai rastrelli della cooperativa sociale Parco di Veio. Al Comune di Roma la sicurezza ha il pollice verde. In questo caso l'obiettivo che andava protetto e vigilato non erano gli uffici del Campidoglio, ma le nuove strutture dove sono stati dirottati alcuni nomadi provenienti dall'ex cittadella rom del Casilino 700. Si tratta della dismessa cartiera in via Salaria 971. Un comprensorio che l'amministrazione comunale ha recuperato e tirato a lustro. E nel quale dalla fine dello scorso anno sono arrivati i primi gruppi di nomadi. Sono tutti romeni, molti provenienti dalla stessa località, proprio per evitare attriti etnici e che si crei un clima incandescente. Il Comune aveva organizzato un servizio di guardiania armato 24 ore su 24, occupando dodici persone. Altri sedici operatori della stessa sigla, sempre per conto del Comune, avevano l'incarico di sorvegliare due siti pubblici che già in passato sono stati obiettivo di occupazioni-lampo: Forte Bravetta e il locale di via Orero. Totale: 28 operatori in servizio. Agli inizi del mese la comunicazione, il colpo di mannaia alla Clstv deciso dal Comune per ridurre i costi: «Si comunica che il giorno 9 aprile entro le ore 24 si presenteranno presso i siti in oggetto (via Salaria, Forte Bravetta e via Orero) gli operatori della cooperativa Veio affidataria del servizio di portierato per la consegna delle chiavi». L'amministrazione ha licenziato l'istituto ma deve saldare un conto di 649 mila euro. Il cambio non è passato inosservato. Ha subito sollevato qualche dubbio, proprio tra il centrodestra del Comune. «Il nostro obiettivo - riflette il presidente della Commissione Sicurezza, Fabrizio Santori - è sempre stato quello di sostituire le coop sociali con un servizio di guardiania. È una situazione che ci fa tornare indietro di anni rispetto alle decisioni che sono state prese dall'amministrazione precedente e che a noi non siamo piaciute». Il passaggio di consegne ha avuto anche riflessi pesanti sull'occupazione. L'istituto di vigilanza «si vede costretto - scrive - a risolvere il rapporto di lavoro con le 28 guardie giurate» che ora risultano eccedenti in organico. Preoccupato il segretario del sindacato Savip, Vincenzo Del Vicario: «Quella del Comune è una scelta a dir poco curiosa. Per garantire sicurezza si sostituiscono guardie giurate con giardineri. Senza nulla togliere a questi ultimi, che sono dei lavoratori ma esperti in un altro settore, vigilare su ambienti come questi significa gestire situazioni non sempre semplici. L'accesso all'ex cartiera è consentito solo alle persone censite. E se qualcuno insiste per entrare tutto si potrebbe compliocare in fretta». Il complesso di via Salaria è destinato ad affollarsi. Il piano dell'amministrazione è di impiegare l'ex cartiera anche per ospitare i richiedenti asilo politico. Gli stanzoni ci sono già, le file di brande e materassi sono state ordinate. Finora in via Salaria sono entrati meno di dieci rifugiati politici: di Gambia, Eritrea e Somalia. Ma il numero aumenterà.

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