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"Patenti false ai transessuali" Ultima accusa ai carabinieri

Le abitazioni in via Due Ponti

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Non bastavano le accuse di aver tentato di estorcere denaro a Piero Marrazzo e di aver ucciso il pusher Cafasso. Nell'inchiesta che ha fatto finire nei guai i quattro carabinieri della Compagnia Trionfale, coinvolti, a vario titolo, nell'indagine sull'affaire Marrazzo, adesso spunta anche la presunta vendita di patenti di guida false ai transessuali. Episodi che sono stati raccontati da una trans e da un teste al magistrato appena un mese fa. Dichiarazioni che lo stesso procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo ha inserito nella richiesta di applicazione di misura cautelare nei confronti dei militari. «Nell'agosto del 2009 - si legge nel provvedimento - a Silva Dos Santos, detto Camilla, un carabiniere le disse che era in grado di procurarle una patente brasiliana falsificata e le chiese a tal fine una fotocopia del suo passaporto e tre foto formato tessera». Anche un altro teste, G.G., ha riferito che il militare indagato, nel 2008 aveva dato a Camilla in regalo una patente brasiliana falsa. «Dopo circa un anno che era scaduta l'apparente validità di quella patente - continua G.G. - il carabiniere pochi mesi prima di essere arrestato offrì a Camilla una nuova patente, ma in questo caso voleva in cambio cinque o seicento euro». Non si ferma dunque l'inchiesta della procura sul comportamento che avrebbero avuto i militari indagati. Anzi. Le indagini proseguono, tanto che i pm stanno continuando a interrogare transessuali e testimoni che possano dare indicazioni utili al far luce su tutte le accuse ipotizzate nei confronti dei militari. Intanto, appena due giorni fa, il Tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dai legali del maresciallo Nicola Testini, il militare accusato di aver consegnato al pusher Gianguerino Cafasso una dose di «speedball», un mix di cocaina ed eroina. Una sostanza che, secondo la procura, avrebbe ucciso lo spacciatore. Ipotesi che è stata respinta con fermezza dai legali di Testini davanti ai giudici del Riesame. Che però non hanno accolto la loro tesi difensiva.

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