Roma capitale delle miniauto

Roma è la "capitale" italiana delle microcar, i quadricicli a motore leggero che il Codice della strada equipara ai ciclomotori: secondo le ultime stime disponibili (Aci 2009) in città ce ne sono almeno 5.000. Spesso sono coinvolte in incidenti stradali, anche gravi. Negli ultimi due giorni a Roma due giovani sono morti a bordo della loro microcar. Sabato notte è morto in un incidente stradale il figlio 17enne di Donatella Papi, moglie di Angelo Izzo: il giovane si trovava a bordo di una minicar che si è ribaltata. Questa mattina un'altra vittima: F.L., 15 anni, si è scontrata con la sua microcar contro uno scuolabus privato nel residence dell'Olgiata (periferia nord di Roma), perdendo la vita sul colpo. UN SIMBOLO DELLA ROMA BENE - Quello delle microcar è un fenomeno, spesso una moda, in crescita tra i giovani romani: tra gli adolescenti più benestanti (un modello costa almeno 10.000 euro) la miniauto ha quasi sostituito il classico motorino. Spesso sono gli stessi genitori che preferiscono acquistare queste vetture per i figli, considerandole più sicure rispetto al ciclomotore. Per condurre un quadriciclo leggero è infatti sufficiente aver compiuto 14 anni e conseguito il certificato di idoneità alla guida dei ciclomotori.   IL DATO - Secondo le statistiche, però, le microcar sono spesso coinvolte in incidenti stradali: nel 2007 (fonte Aci) sono state protagoniste di 135 sinistri, quasi uno ogni tre giorni: il numero più alto a livello nazionale, sia in termini assoluti, che in rapporto al numero di veicoli circolanti. Non molti rispetto al totale degli incidenti stradali nella capitale (19.960 nel 2007), ma abbastanza considerando che il parco circolante in città è di 2,4 milioni di veicoli. Secondo i dati Aci-Istat 2008 sempre nel 2007 le microcar che hanno subito un incidente sono state l'1,5%, contro solo lo 0,8% delle auto. USATE ANCHE DAGLI ADULTI - La possibilità di guidare queste vetture da parte di chi non è in possesso della patente, di entrare nelle zone a traffico limitato e la facilità di parcheggio hanno favorito l'uso delle minicar anche tra gli adulti. Il fatto però che questi veicoli, anche se di piccola cilindrata, per modalità di guida e per l'aspetto appaiano più simili alle autovetture, pur non essendo dotati di una struttura adatta a proteggere gli occupanti in caso di scontro, fa emergere interrogativi e perplessità sulla loro equiparazione ai ciclomotori.