I regolari: gli abusivi ci stanno rovinando E gli stranieri spesso non pagano le multe
Cistanno rovinando». Giulio è una guida turistica regolare di lungo corso. Fa questo lavoro dagli anni '50. E mai come oggi vede la sua professione in declino: «Rischia di scomparire del tutto». Le guide regolari hanno paura di ritorsioni. Ma qualcuno si sfoga: «Ci fanno concorrenza sleale. Applicano i prezzi che vogliono. È un racket a cui non si vuole mettere freno». Il vero problema, però, è che molto spesso le sanzioni sono inutili. Il comandante del Gruppo intervento traffico della polizia municipale, Carlo Buttarelli, ammette di «avere le armi spuntate». «La maggior parte delle guide abusive sono studenti stranieri - spiega Buttarelli - ragazzi che vengono in Italia solo per qualche mese e il più delle volte le multe non le pagano nemmeno». La sanzione in questi casi è di 170 euro. Nel caso l'abusivo sia recidevo allora raddoppia. È vero che ci sono procedure per far valere i verbali anche all'estero, ma sono complicate e molto spesso non vanno a buon fine. Poi c'è anche un altro problema. La normativa europea infatti permette alle guide turistiche straniere di operare anche da noi, mentre quella nazionale prevede l'autorizzazione locale. Licenza che deve essere rilasciata dalla Provincia. I requisiti per poter ricevere l'apposito tesserino sono una laurea in storia dell'arte o equipollente e il superamento di un colloquio con un'apposita commissione. Le guide regolari chiedono più controlli: «È diventato sempre più difficile lavorare. Se non stai al gioco delle organizzazioni abusive allora rischi di restare fuori dal mercato». Dar. Mar.