Clienti ingannati da voucher fasulli
Destinatarisono gruppi turistici in visita a Roma, si legge nel voucher che ieri veniva distribuito al Colosseo da procacciatori di turisti, intenti a non farsi sfuggire l'occasione della giornata. Allettante, in realtà, perché permetterebbe di mangiare pizza e bevanda a soli 8 euro oppure, in alternativa, pizza o pasta con insalata e un drink a 10 euro, o addirittura una selezione di carni italiane con insalata e un quarto di vino a 12 euro. Sul retro due foto con pasta e pizza in primo piano e una cartina con il solo riferimento della fermata Colosseo e via dei Fori Imperiali. Nessun nome del ristorante (o i ristoranti visto che si legge "Centurion Tours"), dove recarsi per approfittare di questa offerta. Truffa ai danni di inconsapevoli turisti? Tentativo da parte del ristoratore che magari si è messo d'accordo con chi distribuisce questi voucher, di evadere l'imposta pubblicitaria dovuta in caso di volantinaggio? «Questo voucher, certo, è quantomeno sospetto - spiega Nazzareno Sacchi, presidente della Fipe-Confcommercio Roma - prima di tutto perché non specifica il nome del ristorante dove recarsi per usufruire di questi menù a poco prezzo e poi perché è scritto soltanto in lingua inglese, seppure potrebbe trattarsi di una scelta precisa perché i destinatari individuati sono appunto stranieri, quando c'è un obbligo di legge che impone ai menù turistici di essere stampati in italiano e in inglese». Più duro il commento di Liborio Pepi, presidente della Fiepet-Confesercenti: «Ma a che punto siamo arrivati? Ingannare in questo modo turisti inconsapevoli danneggia l'immagine della città e degli esercenti onesti. Bisogna vigilare perché episodi del genere non accadano». C'è da dire che di offerte del genere, che prevedono menù a poco prezzo, ce ne sono tante nei luoghi di Roma a maggiore afflusso turistico, specie in un momento di crisi per il settore. Ma l'appello da parte delle associazioni di categoria è di «diffidare da informazioni e pubblicità non complete». Detto in altri termini, volantini o voucher che siano che non specificano luoghi, nomi, tipo di offerte, devono essere guardati con sospetto. Così come i menù a prezzo fisso che non comprendono una bevanda, come invece dovrebbero o il servizio, laddove previsto. Sacchi invita, inoltre, a fare ben attenzione alle offerte troppo a buon mercato «che potrebbero non corrispondere alla realtà» e fa un appello alle istituzioni perché «si presti maggiore attenzione ad evitare fenomeni del genere».