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Chiedevano il pedaggio, rom in cella

La conferenza dei carabinieri (Foto gmt)

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Cento euro per attraversare una strada. Chiunque metteva un piede sul sentiero sterrato era obbligato a versare i soldi a una banda di rom. Insomma, i criminali pretendevano un vero e proprio «pedaggio» per far arrivare dall'altra parte della strada chiunque ci si avvicinava. Quattro ragazzi, tre fratelli di 15, 17 e 20 anni con un loro cugino di 28, tutti cittadini bosniaci e appartenenti alla stessa famiglia di etnia rom del campo nomadi di via Cesare Lombroso, sono stati arrestati dai carabinieri della Stazione Roma Monte Mario. I quattro giovani rom avevano già precedenti alle spalle e presidiavano l'insediamento dei romeni in un vecchio palazzo . E intere famiglie vivevano nella paura ormai da tre mesi. Solo una strada sterrata, dunque, divide le abitazioni dei romeni dal campo nomadi dove abitava la baby gang. Questa, da tempo, minacciava con coltelli e bottiglie rotte una ventina di componenti di diverse famiglie, formate da molti bambini. Dopo aver occupato in passato quella vecchia palestra abbandonata, le famiglie romene, formate da diversi operai, erano riuscite anche a ricevere degli aiuti dal Comune per stabilirsi. Poi è iniziato l'incubo. Gli arrestati avrebbero anche rapinato alcuni dei cittadini romeni che non volevano pagare. «Se non pagate vi bruciamo tutti», diceva il gruppo di criminali ai romeni. Non solo. La baby gang avrebbe anche cercato di farli lavorare per loro per compiere furti e rapine. I romeni, quindi, dovevano versare ai rom 100 euro solo per varcare la soglia delle loro abitazioni, che si trovano proprio sul sentiro. I romeni, per evitare di essere rapinati e ricattati, avevano organizzato anche dei turni da sentinelle per capire quando avevano «via libera». Secondo i carabinieri della compagnia Monte Mario, diretti dal maggiore Vincenzo Pascale, le angherie duravano «da almeno tre mesi e le vittime erano operai, in maggioranza lavoratori con la voglia di integrarsi qui in Italia». Dopo la convalida dei fermi, i due minorenni sono stati trasferiti nel centro di prima accoglienza di via Virginia Agnelli, mentre i maggiorenni sono stati rinchiusi nel carcere di Regina Coeli.

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