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La Pisacane torna una scuola per tutti

Alcuni bambini, figli di immigrati, entrano nella scuola

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Si chiama «Gis» e nonostante ricordi vagamente il nome del reparto investigativo speciale dei Carabinieri o di qualche famosa serie tv, è la vera novità dell'anno scolastico 2010-2011. Si tratta del «Gruppo di integrazione scolastica», costituito tre giorni fa e destinato ad «accompagnare» famiglie e scolari in quel percorso culturale prima ancora che didattico che prevede il 30% di bimbi stranieri nelle classi. Il Gis è un altro importante strumento messo in atto dall'assessore alla Scuola, Laura Marsilio nelle scuole dell'infanzia capitoline. Assessore Marsilio, ieri ha inviato la circolare che di fatto trasforma in realtà il tetto Gelmini per i bimbi stranieri nelle classi, con la novità del «Gis». Funzionerà? «Il Gruppo di integrazione scolastica è uno strumento innovativo, che sarà presente in ogni Municipio e sarà composto da funzionari e professionisti. Un gruppo dunque che valuterà, anche con i mediatori culturali, le iscrizioni nelle scuole dell'infanzia, per quanto riguarda le prime classi, e indirizzerà in altri istituti i piccoli alunni non italiani che risultano in esubero, così come prevede la legge». Scusi, ma così non ci sarà più la libertà di decidere dove mandare il proprio figlio a studiare? «Occorre precisare che la ridistribuzione delle iscrizioni per le prime classi in altri istituti riguarderà un numero esiguo di bambini e nei Municipi con un'elevata concentrazione di stranieri. Ci sono poi alcuni criteri che verranno valutati, caso per caso, come ad esempio la presenza nella stessa scuola di fratelli o dei bambini nati in Italia. Non si toglie il posto a nessuno si tratterà, nei casi inevitabili, soltanto di uno scambio di iscrizioni tra scuole comunque vicine. Mi auguro che su questo progetto prevalga il buon senso di tutti, dei dirigenti scolastici, dell'opposizione e delle famiglie, anche italiane, alle quali va detto che le scuole frequentate da alunni stranieri non sono scuole di serie B». La scuola Carlo Pisacane è diventata l'emblema delle scuole ghetto. Gli alunni stranieri sono l'80% e si è parlato già di un ricorso al Tar contro il tetto stranieri. Sarà ancora lotta? «Penso proprio di no. Si tratta di casi isolati e sono convinta che con la collaborazione di tutti si possa avviare un percorso di normalizzazione e di equilibrio anche alla Pisacane». Il Gis non è l'unico strumento per l'integrazione, c'è anche il progetto Fratelli d'Italia che però sembra non sia stato finanziato per il prossimo anno, è vero? «Purtroppo c'è una parte dell'opposizione che continua a strumentalizzare progetti così importanti e delicati come quelli per l'integrazione. I Fratelli d'Italia, che prevedono tra l'altro corsi di italiano per genitori stranieri e centri di ascolto nelle scuole, verranno senza dubbio rifinanziati. Il fatto che ad oggi non risultino risorse destinate a questo modello di integrazione è dovuto solo alla tempistica del bilancio comunale che deve ancora essere approvato».

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