Gimkana tra le buche sul lungomare di Fellini
FREGENE - Più che ad una strada di un'elegante cittadina balneare a due passi da Roma sembra una via di Kabul dopo un bombardamento. Voragini pronte ad intrappolare le auto e buche-cimitero per i motociclisti: è così che si presenta il lungomare di Fregene, la Perla del Tirreno amata da Federico Fellini. Non bastava il fatto che chiamarlo lungomare fosse già un complimento, con quella carreggiata senza senso, costretta a svincoli assurdi per via di una cementificazione mai regolamentata, ora ci si mette anche la cattiva manutenzione a deturpare il biglietto di visita del centro balneare. E non è solo la litoranea a versare in pessime condizioni. «Con un inverno trascorso sotto continue piogge, era scontato che le strade si riducessero a un colabrodo – fa notare Franco Travaglini, presidente della Proloco – Dal lungomare alla più piccola viuzza, Fregene è tutta così, dissestata e impraticabile, soprattutto per passeggini e biciclette. Il problema è sempre lo stesso, ovvero il fatto che la città stessa in realtà è proprietà privata». Da quando infatti nel 1955, la Banca D'Italia cedette Fregene alla società lottizzatrice Financo (oggi Ares 2002 e Imbcap, ndr), ogni pietra posizionata, ogni cantiere che deve aprire da queste parti, comporta un complesso giro di pratiche burocratiche tra il Comune di Roma, allora, e di Fiumicino, oggi. Dal 2004 esiste una convenzione tra i privati e l'amministrazione in base alla quale ogni intervento riguardante i lavori pubblici, viene passo dopo passo concordato tra le parti. Convenzione che però ultimamente è stata, per così dire, sospesa. Le lungaggini infatti sono diventate un braccio di ferro, dopo il sequestro dello scorso ottobre nel maxicantiere di villette, proprio sul lungomare, disposto dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Civitavecchia su segnalazione del Corpo forestale per presunti abusi edilizi. In altre parole: non si costruisce per via dei sigilli, allora non si fa nemmeno la manutenzione, ordinaria o meno che sia. «Ovvio che Fregene non si può presentare in queste condizioni per la prossima estate – sottolinea Mario Russo, assessore all'Urbanistica del Comune di Fiumicino – e abbiamo già avuto contatti con le società immobiliari, proprietarie dei lotti, che si sono dimostrate disponibili per interventi di ripristino della viabilità». Intanto però è stato questo lo scenario che si è presentato allo sguardo dei turisti di Pasqua: oltre alle strade distrutte, la vegetazione che invade le carreggiate e i rifiuti abbandonati nei giardini, tra cui spiccano accampamenti di fortuna di senzatetto e barboni. I gestori degli stabilimenti non hanno potuto attendere oltre e in questi giorni hanno già provveduto a bonificare la litoranea, ripulendo le aree verdi di fronte agli impianti balneari. Chissà cosa avrebbe detto il Maestro, Fellini, del panorama della propria cittadina di villeggiatura.