Ancora giallo sul cadavere di San Saba
È ancora giallo sulla donna trovata morta lunedì a San Saba. I carabinieri del nucleo investigativo non si sbilanciano. Potrebbe essere stata uccisa ma non è escluso che possa essersi trattato anche di morte naturale. I nomadi che vivono nelle baracche tra la fitta boscaglia a ridosso della chiesa di piazza Santa Balbina, a pochi metri da dove è stato trovato il corpo della donna, giurano di non averla mai vista: «L'abbiamo trovata per caso, non veniva mai da queste parti. All'inizio pensavamo che fosse svenuta». La donna ha 35 anni ed è di Zagarolo. Avrebbe precedenti per rapina, droga e prostituzione. Viveva di piccoli espedienti in giro per la città. Sul corpo non ci sono segni evidenti di violenza. Solo un'ecchimosi sulla fronte. Potrebbe esserse stata causata da un'aggressione o più semplicemente da una caduta. I militari aspettano l'autopsia di oggi prima di fare ipotesi. La zona in cui è stato trovato il corpo è nascosta agli sguardi. Ci si arriva percorrendo uno stretto sentiero sterrato che porta anche alla baracche dei nomadi. Non è di certo un normale punto di passaggio. Chi decide di andare lì deve avere un motivo. O per appartarsi. O per cercare un rifugio per la notte. L'ultima alternativa è che qualcuno abbia portato lì il corpo.