Città senza vigili Romani promossi
I romani hanno vinto. Il solito lunedì di traffico è passato senza incidenti e senza tanti problemi nonostante l'assenza in strada di circa 1800 vigili urbani impiegati nei seggi. La sala operativa della Municipale, contattata da Il tempo alle 14, ha risposto con un «nulla da segnalare». Dunque i topi non hanno approfittato della precettazione dei gatti per fare baldoria. Anzi hanno dimostrato di sapersela cavare egregiamente mostrando di essere più civili, in auto, di quanto si va dicendo in giro per l'Italia. Uno smacco al Campidoglio e uno al ministero degli Interni che, per ristrettezze economiche, ha "trimezzato" la cifra destinata a scrutatori e presidenti di seggio. Un paio di centinaia di euro contro le sei settecento degli anni passati. Una mossa che ha costretto il comandante dei vigili Angelo Giuliani ad affidare a 500 dei suoi nuovi compiti (800 vigili vengono precettati a priori per scortare plichi e eschede) e a tenerne altri 500 all'erta in attesa di un'eventuale chiamata. E in questo caso, stare all'erta, come spiega il segretario del Sulpm Alessandro Marchetti, non vuol dire starsene in attesa ai semafori, ma starsene a casa. «Il Comune, visto che il Corpo è sotto organico, dovrebbe evitare di utilizzare gli agenti per compiti impropri alle qualifiche di polizia, cosa peraltro prevista anche dalla legge regionale sulla Polizia Locale, la cosiddetta Storace/Robilotta».