Non autorizzata l?assemblea fra studenti di destra e sinistra a Tor Vergata
.Studenti di destra e sinistra, a un mese e mezzo dalle elezioni universitarie, si sarebbero confrontati con le parole invece che con i bastoni. E, alla luce delle violenze della scorsa settimana nell'ateneo di Tor Vergata, la «conferenza stampa-assemblea» convocata per oggi avrebbe potuto scongiurare una possibile escalation della tensione fra i due schieramenti politici. Ma l'incontro non ci sarà. «È stato vietato dal rettore e dal preside di Economia», denunciano gli aderenti al Blocco studentesco. «Non lo abbiamo proibito ma neppure autorizzato», ribattono il Magnifico e il responsabile della facoltà. Una cosa, però, è certa: la svolta «pacifista» è sfumata. Non solo. Angelo Solimini, lo studente del Collettivo di sinistra «Lavori in Corso» che aveva teso la mano agli avversari e per questo era stato isolato dai suoi «compagni», ieri sarebbe stato fermato dalla polizia. «Mi hanno detto che era armato e so che l'hanno arrestato», spiega il rettore Renato Lauro. «A me hanno riferito che quelli dei Collettivi hanno chiamato gli agenti ma lui non aveva armi - replica Francesco Polacchi, responsabile nazionale del Blocco - Comunque gli hanno fatto terra bruciata intorno, lo hanno fatto passare per matto, hanno detto che si drogava». Lui, Solimini, non risponde al telefono. E al commissariato della Romanina in serata non è stato possibile avere conferme dell'eventuale fermo. Resta il fatto che l'inedita riunione fra «rossi» e «neri» è saltata. «Non spetta a me dare l'autorizzazione, quindi non ho potuto vietare nulla - replica il rettore - La responsabilità è del preside di facoltà. Comunque, dopo le feste, convocherò gli organi collegiali dell'ateneo per stabilire un codice sulla gestione delle assemblee che sia chiaro e uguale per tutti. Siamo in una fase di agitazione per le elezioni studentesche, però all'università il confronto deve essere basato sulle idee e non sui muscoli», conclude Lauro. Il preside di Economia, Michele Bagella, ci tiene a precisare che l'incontro non è stato vietato. Perché non era «mai stato autorizzato». E aggiunge: «Abbiamo in programma di vederci con i presidi di tutte le facoltà il 13 aprile. Ci ha convocati il Rettore. Aspettiamo indicazioni e poi decideremo quali regole adottare per la campagna elettorale degli studenti». Polacchi, tuttavia, è meno diplomatico: «Da un lato quelli del Collettivo tentano di delegittimare Solimini, che va controcorrente, usando metodi degni del Kgb. Dall'altro, Rettore e preside fanno a scaricabarile sulla proibizione dell'assemblea». Risultato? Se pace sarà, sarà dopo Pasqua.