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Metropolitana vietata ai disabili

Barriere architettoniche

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Prendere la metropolitana non è mai stato facile. Le ripide rampe che portano ai treni sono una sfida per chiunque. Impossibile però per un disabile motorio o per un ipovedente muoversi con tranquillità suelle linee A e B della metropolitana. A confermarlo il monitoraggio dell'Agenzia per il Controllo e la qualità dei servizi del Campidoglio, effettuato in collaborazione dell'Associazione nazionale mutilati e invalidi civili (Anmic) e dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti (Uic). Passi avanti ne sono stati fatti soprattutto sulla linea B, più moderna rispetto alla A che invece risulta pressoché inadeguata per quanto riguarda l'accessibilità alle stazioni. In sostanza, nessuna stazione della linea A ha raggiunto il livello di giudizio «ottimo», per l'assenza di servizi igienici adeguati alle persone con disabilità, di parcheggi riservati, dell'inadeguatezza dei percorsi. Discorso diverso per la linea B, dove per la disabilità motoria, sette stazioni hanno ottenuto una valutazione «ottima». Parcheggi, percorsi esterni, gradini e scale, rampe, ascensori, servoscala, biglietterie e servizi igienici sono i parametri presi in esame. Per quanto riguarda le rampe di accesso, ad esempio, solo tre stazioni della linea A sono accessibili totalmente, mentre 4 sono accessibili ma non a norma per mancanza di corrimani o della pavimentazione antisdrucciolo, altre quattro sono prive di rampe. Sulla linea B, 16 stazioni non presentano rampe di raccordo, mentre 5 sono accessibili ma non a norma. Solo una è accessibile e a norma (Marconi). Una nota a parte merita la Stazione Manzoni. Riaperta circa due anni fa dopo un lunghissimo periodo di chiusura per lavori di ammodernamento, sarebbe dovuta essere la «stazione modello». Ecologica e attrezzata con cartelli bilingue, percorso tattile, ascensore. Oltre due milioni di euro di lavori. Peccato però che l'ascensore risulti ancora non funzionante, che i gradini e le scale siano sì accessibili ma non a norma a cusa della pedata che ha dimensioni minime. Bene invece la mappa tattile all'interno della stazione, mentre per quanto riguarda il resto della metropolitana, le mappe tattili sono presenti ovunque, eccezzion fatta per Valle Aurelia (maglia nera dell'intera rete sotterranea), ma su tutta la linea A e in 14 stazioni della B non conducono a tutti i servizi disponibili. Solo in 5 stazioni della linea A e in 10 della B la mappa è coerente con i luoghi descritti. Ancora, per quanto riguarda l'annuncio vocale della fermata successiva «il monitoraggio - si legge nel rapporto - ha posto in evidenza l'impossibilità di trovare una vettura funzionante dall'inizio alla fine della corsa». Infine, in nessuna stazione sono previsti dispositivi per l'utilizzo delle macchinette distributrici ed emettitrici da parte dei non vedenti. Il quadro, insomma, è disarmante anche, ad onor del vero, rispetto a qualche anno fa molto è stato fatto. Resta tuttavia da colmare un ritardo enorme che pone la Capitale agli ultimi posti di vivibilità per persone disabili rispetto alle altre Capitali europee.

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