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Comincia la lotteria degli assessori

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Erano insieme il 14 gennaio all'inaugurazione di quel «Laboratorio Lazio» embrione del «miracolo» che ha portato Renata Polverini alla guida della Regione. Erano insieme anche alla manifestazione del 20 marzo, così come lunedì sera a piazza del Popolo e ieri, seduti uno fianco all'altra nella prima conferenza stampa della neo presidente del Lazio. Un destino incrociato quello di Alemanno con la Polverini che non termina certamente con la proclamazione della vittoria. Così se il sindaco ammette di «non sentirsi più solo a livello territoriale», la Polverini sottolinea come a Roma ci siano state 33.419 schede nulle e come «la mancata presenza della lista Pdl abbia provocato un forte disorientamento negli elettori». Difficile però liquidare così il dato romano. La Polverini ha perso di nove punti rispetto alla Bonino e, soprattutto, ha perso nei Municipi governati proprio dal centrodestra, ad eccezione del XX e dell'VIII. Un dato allarmante per Alemanno, soprattutto se nell'analisi del voto per municipio emerge che la situazione è peggiorata in quelli guidati dagli ex di An. Dati allarmanti appunto ma non scoraggianti. Il 29 aprile saranno due anni di governo cittadino. Un bilancio di «mezzo mandato» era comunque obbligatorio e, con la vittoria della Polverini le condizioni, altrimenti difficilissime, sono notevolmente migliorate. Ecco allora che il riassetto della squadra di governo capitolino andrà di pari passo con la formazione della giunta Polverini. Per due imprescindibili motivi: gli esclusi del Pdl a Roma e Provincia e quella sinergia istituzionale indispensabile per far volare Roma, e dunque Alemanno, e la stessa Regione che ha comunque nella Capitale il primo fondamentale punto di riferimento. Chiaro dunque il messaggio del «day after» di Alemanno da una parte e degli eslcusi dall'altra. «Nessuno ha mai detto che tutte le persone dovevano trovare posto in questa o quella giunta - dice il sindaco - queste sono ricostruzioni estremamente semplificate. Quello che è vero è che tutte le persone che si sono impegnate e hanno dato il cuore in questi 10 giorni favolosi ed eroici saranno premiate: troveremo il modo di valorizzarle nel partito e nelle istituzioni». Ecco allora che se appare scontato un posto nella giunta Polverini a chi ha portato il risultato elettorale più alto, occorrerà trovare la quadra tra la Pisana e il Campidoglio proprio con gli eslcusi, quelli che Alemanno ha definito «eroi». Non a caso proprio ieri più di un candidato «mancato» ha esaltato il risultato a mezzo stampa, Massimiliano Maselli (consigliere uscente), Marco Visconti (delegato capitolino all'emergenza casa), Enrico Folgori (consigliere provinciale), Roberto Rastelli. La somma dei conti arriverà comunque con l'uovo di Pasqua. Tra i nomi in odor di assessorato regionale, a parte alcuni dei candidati più votati, come Olimpia Tarzia, si affiancano quelli di Pietro Di Paolo, Bruno Prestagiovanni, Francesco Lollobrigida e Fabio Armeni. Mentre per il Campidoglio si parla di Luca Malcotti in giunta e di Luigi Celori ai vertici di municipalizzate di peso.

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