Incubo rapine per i fiorai di notte
Colpisce di notte, a mano armata e volto scoperto. È la banda dei fiorai. A sentire le vittime, a Roma imperversa da febbraio, da San Valentino. I banditi (italiani) scambiano i chioschi per bancomat dove fare prelievi di pochi euro ma facili. L'altra notte però non c'è stato bottino. Solo violenza. Alle 2,30 circa, in due si sono presentati al banco di fiori al mercato di piazza San Giovanni di Dio, a Monteverde. Con la pistola alla mano: «Delinquente, vaff..., tira fuori i soldi». Mohamed, egiziano del Cairo, 28 anni, è un ragazzo alto e magro, e di carattere. Da due anni, di giorno fa il badante e la notte, a volte, aiuta il cugino Mimmo, di 40. Il ragazzo si rifiuta, a quei due non vuole dare un euro e forse neppure ha soldi nel cassetto. Ma non ci sta a subire prepotenze. Due mesi fa ha vissuto la stessa aggressione da parte di balordi che hanno parcheggiato all'altro lato della piazza, e poi a piedi e sempre armati, sono andati al chiosco a fare razzia. I due si innervosiscono. Quello armato alza il braccio con la pistola e colpisce l'egiziano alla testa col calcio dell'arma. Per un attimo il giovane si accascia, d'istinto porta la mano alla testa, vede il sangue e s'infuria. I rapinatori ragionano in fretta. Non voglio complicare le cose, preferiscono andarsene. Solo che Mohamed li segue, li rincorre. E quando i due se ne accorgono per dissuaderlo sparano in aria: sulla pistola è montato un silenziatore. Due ragazzi vedono la scena e chiamano la polizia. Mohamed avverte il cugino, titolare del chiosco, e lui avverte i carabinieri. Volanti e gazzelle sono subito sul posto. L'egiziano viene portato al pronto soccorso del San Camillo e medicato: tre punti di sutura. Sono sette anni che Mimmo fa il fioraio nella capitale. «Ho un altro banco, sempre a Monteverde - dice - in questo periodo ne sento diverse di rapine ai miei colleghi. Due notti fa l'ha subita un venditore ai Colli Portuensi e prima ancora sulla Portuense. Fino a oggi non le ho avute, ma dopo quello che è successo monterò delle telecamere». In zona, un collega di Mimmo, egiziano anche lui, si è già dotato di videoseroveglianza. Secondo lui (preferisce l'anonimato), la banda dei fiorari «da San Valentino ha rastrellato 70 mila euro. Le aggressioni raramente vengono denunciate. Chi fa il fioraio - spiega - deve restare aperto la notte perché non sa dove mettere la merce. E ha bisogno di qualcuno che gli dia una mano. Spesso gli aiutanti sono persone in attesa di permesso di soggiorno e allora bisogna subire e andare avanti».