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Assolti se la merce rubata costa troppo

Le bancarelle di Porta Portese

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Comprare un cellulare rubato a Porta Portese non è reato. Se l'ambulante vende l'apparecchio a un prezzo leggermente inferiore rispetto a quello di un negozio non si rischia una condanna per «acquisto di cose di sospetta provenienza». Insomma, se compra un telefonino rubato nel mercato rionale più grande della città, se lo sconto è «ragionevole» e se l'oggetto è contenuto nella sua scatola originale, l'acquirente può sperare di ottenere una piena assoluzione. È proprio quello che è accaduto a due donne, dipendenti di una ditta di pulizie per le strutture delle forze dell'ordine nel quartiere Centocelle. Le due amiche sono andate insieme al mercato di Porta Portese, dove hanno comprato due cellulari da un venditore ambulante. Non sapevano che quegli apparecchi erano stati rubati nel giugno del 2005, quando, nei pressi di Perugia, era «scomparso» un camion pieno di telefonini. Il proprietario del tir aveva immediatamente presentato una denuncia per furto. Poi, a settembre, le due donne avevano comprato il cellulare con tanto di scatola che riportava il prezzo: 100 euro. Entrambe sapevano che quell'apparecchio al negozio ne costava 130.  E dunque ecco arrivare la piena assoluzione con questa motivazione: «Le due imputate sapevano che il prezzo di vendita del telefonino nel negozio era di 130 euro, acquistarlo a 100 (ossia a soli 30 euro in meno) da un venditore ambulante pareva loro normale, essendo noto che gli ambulanti non hanno le spese dei negozianti e possono quindi permettersi vendite a prezzi più bassi, e considerato anche che il prezzo di 100 euro sembrava stampato sulle stesse confezioni. Quindi le imputate non avevano motivo di sospettare che i telefonini fossero di provenienza illecita». Così il giudice. Il pubblico ministero aveva, invece, chiesto la condanna a 200 euro delle due amiche, sostenendo che è un fatto notorio che a Porta Portese si può acquistare merce rubata. A questa affermazione ha replicato il difensore delle due imputate, l'avvocato Maurizio Scuderi: «Se questa è la convinzione dell'accusa, perché allora il famoso mercato non è stato ancora chiuso?».

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