L'abbraccio dei giovani al Papa

Cinquantamila giovani, una piazza San Pietro gremita per celebrare la domenica delle Palme, ma anche la Giornata Mondiale della Gioventù, che - negli anni in cui non è organizzato un grande raduno estivo - si celebra in ogni diocesi proprio la domenica prima di Pasqua. E i giovani non mancano l'appuntamento con il Pontefice: cominciano a riempire piazza San Pietro dalla mattina presto, quelli che riescono a sedere più a ridosso delle transenne tengono in mano le palme, a fare da corona al passaggio di Benedetto XVI. E il Papa arriva: per la prima volta guida la processione di prelati e diaconi verso l'altare a bordo della Papa mobile, vestendo una mitria dorata e una casula rossa. Lui, avanti a tutti, a ricordare l'ingresso di Gesù a Gerusalemme, seguito dai discepoli, e contornato da una folla osannante. In Papa mobile per poter essere vicino a tutti, si affretta a precisare la Sala Stampa della Santa Sede, e non tanto perché malato e stanco. A vederlo da vicino, Benedetto XVI appare anzi in piena forma, ringiovanito dalla presenza dei giovani. Non è un Papa arringatore di folle, da raduni oceanici: è più riflessivo, attento alla preghiera e alla liturgia. Ma non per questo è meno amato. Anzi, si può dire che chi assiste alla Messa ne apprezza proprio l'attenzione per la preghiera, la provocazione. «All'inizio - racconta Catia, 26 anni, che praticamente da sempre partecipa alle Messe della domenica delle Palme in piazza San Pietro - sentivo la differenza con Giovanni Paolo II. Ma oggi sento che mi piace questa attenzione alla preghiera, mi ci sento bene dentro». Le intenzioni di preghiera sono rivolte proprio ai giovani e a «coloro che si adoperano per educarli e proteggerli, affinché possano crescere in generosità nel loro servizio a Dio e alla società». E ai giovani si rivolge il Papa nell'Angelus che segue la Messa. «Oggi - dice - io rinnovo l'appello alla nuova generazione, a dare testimonianza con la forza mite e luminosa della verità, perché agli uomini e alle donne del terzo millennio non manchi il modello più autentico: Gesù Cristo». Durante l'omelia, ha ricordato che Cristo conduce «verso la bontà che non si lascia disarmare neppure dall'ingratitudine». È l'invito ad una fede più adulta e vissuta. E i giovani, da parte loro, rispondono con una partecipazione intensa alla Messa, in attesa del bagno di folla. E, al termine della celebrazione, Benedetto XVI sale di nuovo sulla Papa mobile, e percorre tutti i corridoi tra le transenne, quasi a voler andare a salutare i giovani uno per uno.