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Sinistra violenta all'università Caccia agli studenti di Destra

I ragazzi del Blocco Studentesco di fronte all'università di Roma Tre

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È una caccia all'uomo. Programmata. I giovani del Blocco Studentesco subiscono un nuovo attacco. Premeditato. Succede ancora nella Capitale. Stavolta, dopo le aggressioni a Tor Vergata, all'ateneo di Roma Tre. È prima mattina quando i ragazzi di Destra partono da casa per organizzare un volantinaggio. Si va con più macchine. L'appuntamento è fuori la facoltà di Lettere. C'è l'entusiasmo di chi vuole tornare a fare politica, dopo le tensioni con i militanti dei collettivi. Tre ventunenni del Blocco Studentesco si fermano all'incrocio tra via Cristoforo Colombo e viale Oropa. Sono Adriano, Rolando e Alberto. Rolando si allontana. Gli altri due restano ad aspettarlo. Poi dal nulla il caos. Una macchina con cinque ragazzi (tra i 24 e i 25 anni) si avvicina. Sono dei collettivi di sinistra. «Hei! Che siete der Blocco voi?», dicono minacciosi scendendo dall'auto. Alberto e Adriano non mentono. I cinque si tolgono le cinte dai pantaloni. E gù botte. Pugni al volto. Cinghiate. Una colpisce Alberto. È ferito. La fronte sanguina. E in un attimo il giacchetto si dipinge di rosso. Rolando, a cento metri, inizia a correre verso il gruppo per difendere i suoi. Ma quando arriva gli aggressori sono già risaliti in macchina. Fuggono. Poi la corsa verso l'ospedale. La paura per Alberto. E la notizia dei medici: è fuori pericolo. Francesco Polacchi, coordinatore nazionale del Blocco Studentesco, arriva a Roma Tre poco dopo i fatti. I suoi ragazzi, con un banchetto di fronte la facoltà, continuano a distribuire volantini. Ma l'amarezza è troppa: «Basta! In tre settimane quelli di sinistra hanno distrutto tre macchine e fatto tre aggressioni. Oggi c'è stata una vera caccia, li aspettavano, li cercavano i nostri ragazzi». Francesco è furioso. Stavolta no. Stavolta non ci sta: «C'è bisogno di prevenire questi attacchi antifascisti, nei centri sociali fomentano l'odio, la lotta armata. Quei giovani sono stati riconosciuti, vuol dire che hanno le nostre foto, programmato le aggressioni». Poco dopo Polacchi viene ricevuto dal direttore amministrativo a Lettere e Folosofia. Ma dalla riunione non sembra trovare una parola di conforto. Nel pomeriggio arrivano le dichiarazioni del rettore di Roma Tre, Guido Fabiani: «In relazione al clima che si sta manifestando in vista delle elezioni studentesche di maggio, esprimo la più forte preoccupazione». Il Blocco Studentesco continua a fare politica sulla via Ostiense, sede della facoltà. Arrivano le prime manifestazioni di solidarietà ai ragazzi aggrediti. Il vice capogruppo Pdl al Comune, Luca Gramazio, chiede «un impegno concreto per svelenire il clima di tensione negli atenei». Un altro consigliere al Campidoglio, Ugo Cassone, vuole «più libertà di espressione per gli studenti e libertà di poter fare propaganda». Francesco Aracri, deputato di maggioranza, si appella anche al questore di Roma. Il rischio è quello di nuove azioni mirate. Fabio Perugia

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