«Ma che fine ha fatto l'ordinanza?»
Pernon parlare di quello che fanno nei giardini che diventano i luoghi dove fare i loro bisogni. L'apoteosi il pomeriggio». E anche qui non mancano in finti mendicanti col cappotto: ogni giorno si apposta al semaforo vicino alla pompa di benzina Agip. «Per come si comporta con i compagni del suo gruppo, sembra un vero capofamiglia - commenta un residente di viale Marconi - Di questi ne vedi arrivare a ondate. Non ci sono solo i mendicanti, quelli che si travestono con i cappottoni su via Cristoforo Colombo. Dagli stessi furgoni vedi uscire anche donne con passeggini e bimbi appesi, ragazzini, fagotti enormi e buste stracolme. Vengono mandati a chiedere l'elemosina in giro per la città e a rovistare nei cassonetti». Il giro d'affari dei mendicanti sembra essere abbastanza corposo, anche perché qualche negoziante se li è visti arrivare come clienti, non in «abiti da lavoro», ma con vestiti dignitosi. «Uno di loro è venuto in negozio per comprare delle sigarette – racconta un esercente – Dalla tasca ha tirato fuori un rotolo di banconote da cinque euro e quando ha posato lo zaino per terra ho sentito un bel rumore fatto da tante monete». Sono in tanti. C'è chi ha paura. «Una mattina come tante, dovevo aprire il negozio. Davanti all'entrata ho trovato una quindicina di uomini – ricorda il proprietario di un negozio di abbigliamento – Alcune di quelle facce le ho subito riconosciute. Stanno spesso ai semafori a chiedere soldi, scalzi o con le ciabatte, coperti da lunghi cappotti. Ho avuto paura e non ho aperto. Ho aspettato che si spostassero. Non si sa mai. Arrivano tutti dal vecchio edificio di via dei Papareschi». E c'è anche chi si domanda che fine abbia fatto l'ordinanza contro i lavavetri. «Ma non avevano fatto una norma per evitare che ci fossero questi che ti sbattono la spugnetta sul vetro ai semafori? O che ti vendono fazzoletti e accendini? – si chiede un residente di via Volpato – Eppure eccoli qui. Se i vigili li vedono, soprattutto quando sono riuniti nei giardini di piazzale della Radio, si girano facendo finta di controllare qualcos'altro. Abbiamo pure un commissariato qui vicino, eppure... ». «La situazione non è facile – aggiunge il presidente del Centro Anziani Marconi mentre gioca a carte con gli altri soci – A noi non danno fastidio, non vengono a rubare come nei negozi vicini. Perché non vogliono attirare ancora di più l'attenzione. L'unico problema è che svuotano per terra i cassonetti che si trovano di fronte alla nostra sede. Però mi sembra assurdo che dopo aver sgomberato gli impianti abbandonati su via Pierantoni, o l'edificio in rovina di via dei Papareschi, si permetta che sbandati e nomadi ritornino ad abitarli. Dentro c'è di tutto eppure le aree attorno erano state disinfestate. E pensare che qui accanto abbiamo pure delle scuole e un asilo». Giu. Gri.