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Alla fine spunta un compromesso.

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Mala Comunità ebraica di Roma rischia comunque di tornare alle urne, probabilmente a novembre. Il suo Consiglio è ormai spaccato. La frattura tra maggioranza e opposizione è insanabile. Tanto più che le polemiche interne contro il presidente Riccardo Pacifici sono state date in pasto ai giornali, grazie al lavoro mediatico della lista di minoranza. Il magro compromesso, dunque, è una dichiarazione dei consiglieri, compresi gli undici dimissionari: «Non è stata messa in discussione la condotta morale del presidente Riccardo Pacifici e dei singoli consiglieri». Frase che ha placato, per ora, la rabbia di Pacifici che ieri avrebbe voluto indire una conferenza stampa per dare la sua opinione. A suscitare l'irritazione del presidente della Comunità ebraica è infatti una lettera dell'ex consigliere Ugo Di Nola che critica i vertici dell'istituzione: dalla gestione della visita del Pontefice, alle assunzioni in Comunità, ai rapporti con il mondo della politica. «Sono felice del chiarimento avvenuto - dice Pacifici dopo che le agenzie stampa battono la nota del Consiglio - Ritengo fonte di grande ricchezza per la nostra comunità le differenze ideologiche e metodologiche che sono il sale della democrazia e del confronto, specie tra gli ebrei. Se la discussione rimane su questo terreno, credo che tutto possa essere chiarito». Un auspicio che, per divenire accordo concreto, dovrà trovare fondamenta più solide.

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