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Reati in costante discesa Smentiti i catastrofisti

La nuova Sala Crisi di Roma inaugurata in via della Moletta

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Non è stato un fuoco di paglia. Meno reati che nell'era Veltroni. Ma la discesa continua anche nel 2009, l'anno successivo all'elezione di Alemanno. Solo 158 mila nel 2009, il 14% in meno rispetto al 2008. E il segno meno sale addirittura al 29,41% se si comparano i dati del 2009 al numero nel 2006 (224.510) quando era ancora saldamente in sella Veltroni. La città è finalmente più sicura. Roma cambia, e i dati smentiscono Cassandre e catastrofisti interessati al tornaconto invece che all'obiettività. Soprattutto quando non si vuole darla vinta alla politica di Alemanno, che ha sempre coniugato la solidarietà alla sicurezza («non c'è solidarietà senza sicurezza» è stato il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale) dimostrando di ottenere più risultati del buonismo dell'era Veltroni. Un risultato documentato dai numeri del ministero dell'Interno elaborati dal Campidoglio che registrano un calo dei reati, con un decremento costante non solo nel semestre successivo alla vittoria del sindaco Gianni Alemanno, ma anche nel 2009, l'anno successivo alla sua elezione. Nel 2008 i reati scendono a -18,32% rispetto al 2007. Le cose migliorano ulteriormente nel 2009. Rispetto all'anno precedente si registra una diminuizione del 29,26% delle rapine, del 14,04% dei furti e dell'8,23% delle violenze sessuali. E se si comparano i numeri del 2009, con quelli del 2006, il calo dei reati sforna numeri ancora più eclatanti. Eccoli: -39,48% di furti rispetto al 2006; addirittura -42,87% di rapine rispetto al 2007 e -34,19 rispetto al 2006); -12,03% di violenze sessuali rispetto al 2007. E anche quando il reato ha il segno più come l'usura (22 denunce nel 2009, erano 16 nel 2007) il dato è comunque positivo: vuol dire che gli usurati hanno denunciato sapendo di poter contare su forze dell'ordine e istituzioni.

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