Una tranquilla domenica di caos
Nel primo giorno di primavera a Roma, mentre migliaia di corridori percorrevano i 42 km della 16° maratona della Capitale, i romani, e non solo, hanno dovuto affrontare un altro giorno di disagi, con gran parte del centro storico off limits, traffico intenso, trasporti pubblici ridotti e deviati. «Già dobbiamo sopportare quasi tutti i giorni scioperi e manifestazioni, adesso anche la domenica – sbotta una signora, residente nel centro storico – ho impiegato mezz'ora per riuscire ad arrivare sul lungotevere e adesso sono qui bloccata nel traffico». In effetti il percorso della maratona copriva un bel pezzo di città: partendo dai Fori Imperiali, passando per via Ostiense, Testaccio, Prati, il Foro Italico, l'Acqua Acetosa, Flaminio per poi tornare al punto di partenza. Riuscire, quindi, a spostarsi da un quartiere all'altro è stata, per tutti coloro che non correvano, un'altra maratona. C'è chi, come una coppia di turisti saliti su un taxi a Monte Sacro e diretti al Pantheon, dopo quasi quaranta minuti di corsa, si sono visti lasciare dal tassista, ormai disperato, a piazza del Popolo. O chi, semplicemente, si è visto costretto ad abbandonare la macchina a casa perché i maratoneti passavano proprio da lì. Non è andata meglio a chi la macchina proprio non ce l'ha e gira con i mezzi pubblici. Il record l'ha battuto una signora che, ignara della maratona, ha atteso quasi un'ora il suo autobus, prima di scoprire che era uno di quelli sospesi. Sono state infatti 15 le linee degli autobus sospese per gran parte della giornata, 9 quelle deviate e 46 quelle con orari e tragitti limitati. Anche chi ha optato per un giro in bici, come ogni domenica, ha dovuto allungare l'itinerario, con la sola conseguenza «di essere molto più stanco», dichiara Giorgio, che di anni ne ha 66. Il picco del traffico si è avuto a metà mattinata quando la maggior parte della gente ha cercato di riversarsi dalla periferia verso il centro storico. Sia ai Parioli che in Prati si sono formati imbottigliamenti con clacson che suonavano e i poveri Vigili Urbani a cercare di dirigere sia il traffico che il percorso a ostacoli che gli automobilisti si sono trovati a dover affrontare. «Sono in fila da venti minuti e credo che me ne tornerò a casa – racconta arrabbiata una ragazza a viale Parioli – dovevo andare a trovare mia madre, ma penso che non arriverò mai in centro». La situazione è cominciata a tornare alla normalità solo nel tardo pomeriggio, quando ormai anche l'ultimo corridore aveva raggiunto il traguardo. Ma forse i più inviperiti erano i tassisti che di strada in macchina ne fanno parecchia. «Siamo prigionieri di questa città e dei mille cortei, scioperi, manifestazioni che ogni giorno la invadono e la paralizzano», si sfoga uno di loro.