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I semafori vanno in pensione

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Non dovremmo più aspettare inermi davanti ad un semaforo rosso ne inchiodare pericolosamente con il giallo o spingere l'acceleratore per non «perdere» il verde. Arrivano infatti le «rotatorie». Non in tutta la città, sia chiaro, ma lo stanziamento di 7,7 milioni di euro per quella che l'assessore capitolino alla Mobilità, Sergio Marchi ha già definito «rivoluzione rotatorie» segnerà un grande passo verso quell'addio ai semafori richiesto da tempo per la sicurezza stradale e la fluidificazione del traffico. Un cambiamento che, già nella sua prima fase, interesserà Ardeatina, Torricola, Tor Pagnotta, Tor Carbone, Vigna Murata, Cecchignola. «Dopo il primo stock di lavori che - precisa Marchi - saranno messi a gara, si potrà ragionare per intervenire ulteriormente dove possibile considerando come prioritario l'elenco dei 300 black point segnalati dall'Ania, cioè negli incroci più pericolosi della capitale». Ma la «rivoluzione rotatorie» non è l'unica novità per la mobilità capitolina. Ieri infatti il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli ha firmato il decreto legge per lo sblocco di 142 milioni di euro di finanziamenti per Roma Capitale. Fondi, questi, per i quali il Consiglio comunale aveva chiesto la rimodulazione. Al via quindi il prolungamento della metropolitana B1 da piazza Bologna-Conca d'Oro-piazzale Jonio (circa 63 milioni di euro); le complanari del Grande raccordo (sei milioni); la Prenestina bis (3 milioni); il nuovo centro congressi dell'Eur, più noto come la «nuvola» di Fuksas (20 milioni). Soddisfatto il sindaco Alemanno che tuttavia non ha mancato di ricordare che la Capitale ha bisogno «di nuovi finanziamenti dal Cipe e stiamo lavorando con gli assessorati ai Lavori pubblici e ai Trasporti per avere questi nuovi stanziamenti, per completare la linea C e cantierare la linea D». A buon intenditor...

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