Cucchi, i risultati dell'inchiesta: "E' morto per disidratazione"
"Stefano Cucchi è morto per disidratazione". E' questa la conclusione nella relazione finale approvata dalla Commissione sul Ssn nazionale, che ha aperto un'inchiesta sull'efficacia e l'efficienza e l'appropriatezza delle cure prestate al geometra 31enne morto nel reparto protetto del Pertini. La relazione ha stabilito che "quella di Stefano era una morte evitabile e che è stata dovuta alla mancata assistenza sanitaria e all'isolamento di un detenuto a cui sono stati negati i più elementari diritti", dichiara la senatrice Donatella Poretti, Radicali-Pd, membro della commissione. "Il Senato e la commissione sul Ssn ha avuto la forza di approvare una relazione finale dell'inchiesta sull'efficacia, l'efficienza e l'appropriatezza delle cure prestate al Stefano Cucchi, morto per disidratazione", dichiara infatti Poretti. "Non solo, Stefano era un detenuto in sciopero della fame e della sete che nella ricerca disperata di vedersi riconosciuto un diritto, quello dell'assistenza del legale di fiducia forse anche per cercare di denunciare chi gli aveva provocato le lesioni traumatiche. Ma nel suo percorso sanitario Cucchi purtroppo non ha avuto la corretta assistenza sanitaria, questo dovevamo registrare nella commissione". La senatrice chiede ora a Senato e il governo di prendere in considerazione le valutazioni della commissione, sia "le problematicità del caso singolo e più in generale dell'assistenza sanitaria in carcere". Poretti sottolinea inoltre che "tutto il materiale della commissione deve ora non solo inviato alla Procura, ma anche desecretato e resi accessibili a tutti nell'ottica della trasparenza e dell'accesso agli atti delle istituzioni". Dopo mesi dal fatto conclude la senatrice - speriamo che anche la Procura riesca a concludere le sue indagini e a individuare i responsabili di una morte che poteva essere evitata". "Siamo molto soddisfatti per l'esito della commissione di inchiesta parlamentare sulle cause della morte di Stefano perché la relazione afferma quanto noi abbiamo sostenuto sin dall'inizio: le fratture ci sono, sono recenti e compatibili con il pestaggio". E' il commento a caldo di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, sul voto della commissione. "Ora mi auguro che la Procura tenga conto della relazione e che sia riconosciuta la preterintenzionalità delle guardie carcerarie nell'aver causato la morte di Cucchi - prosegue la sorella - Ora si smettano tutte le altre insinuazioni. Le fratture riportate da Stefano sono recenti e questo è incontestabile. Spero -dice ancora - non comincino a parlare d'altro, come ad esempio di una caduta accidentale. Mi auguro la smettano con l'atteggiamento difensivo nei confronti di chi ha picchiato Stefano, che e' stato vittima di un pieno pestaggio. Questo ormai - conclude - è chiaro a tutti".